Confermato il segmento dei Suv per il rilancio Škoda, con l’inedita proposta di un ibrido a metano. La concept Vision X adotta soluzioni spendibili in un futuro immediato. Una scelta tecnica frutto della condivisione all’interno di un Gruppo come Volkswagen, in cui Škoda rappresenta forse il brand più pragmatico. Tant’è che il prototipo in discussione ha un design attuale, già improntato alla produzione di serie. Una produzione che l’innesto di modelli come Kodiaq e Karoq ha decisamente virato in ambito Sport Utility Vehicle. Segmento di cui la Vision X è ovviamente parte. Infatti il modello ibrido a metano, al di là dell’aspetto prettamente tecnico, è lungo 4.255 mm, largo 1.807 mm e alto 1.537 mm; il passo misura invece 2.645 mm. Quote che la posizionano proprio sotto Karoq, attualmente il Suv più piccolo della gamma Boema.
Una Vision X predestinata a far parlare di sé anche per la tecnologia che la distingue: l’ibrido a metano. La parte endotermica è formata da un motore a combustione di 1,5 litri della famiglia G-Tec. Un’unità sovralimentata da 130 cavalli e 200 Nm di coppia motrice. Motorizzazione accoppiata ad un propulsore elettrico posizionato sull’asse posteriore che garantisce sia la sola trazione elettrica per un paio di chilometri, che quella integrale in cooperazione con il 1.5 G-Tec. All’interno di questo apparato sono presenti un alternatore-motorino di avviamento azionato a cinghia (Rsg) e una batteria agli ioni di litio che provvede al motore elettrico di cui sopra. Dei due serbatoi di metano invece, uno si trova sotto i sedili posteriori e l’altro dietro l’asse posteriore. Un complesso articolato che dovrebbe assicurare appena 89 g/km di CO2, stando a quanto dichiarato dalla Casa ceca secondo il ciclo di omologazione Nedc. Merito non solo della componente elettrica, ma pure di quella endotermica. Perché il 1.5 G-Tec può essere alimentato sia con il metano convenzionale, sia con il biogas o E-Gas prodotto sinteticamente con energia elettrica. Senza dimenticare che la Vision X è a tutti gli effetti anche una vettura a trazione integrale. Un 4x4 che si palesa a seconda della particolare condizione di marcia. Altrimenti è l’asse anteriore il principale protagonista dell’azione della concept Škoda. Che invece diventa una vettura a trazione posteriore quando l’intervento è solo da parte del motore elettrico. Una frangente che si limita solo ad un paio di chilometri.
Un futuro che sembrerebbe alle porte. Proprio come lo sono le versioni restyling di Fabia. La compatta boema cede alle esigenze del facelift di metà carriera. Un ventata di freschezza che si rifà essenzialmente nel frontale, dove fanno capolino i nuovi gruppi ottici, che possono contare principalmente sulla presenza di elementi a Led. Una tecnologia che si presenta pure nella porzione posteriore di Fabia. A bordo la disposizione dei comandi è pressoché invariata, mentre la grafica della strumentazione e degli apparati di infotainment è stata modificata. Il sistema multimediale Swing con display da 6,5”, può essere arricchito con il navigatore Amundsen e dalla tecnologia SmartLink+ compatibile con gli standard Apple CarPlay, Android Auto e MirrorLink. Non ci sono grandi novità all’orizzonte sul fronte delle motorizzazioni, se non che il 1.4 Tdi esce dalla gamma, lasciano ai benzina campo libero. Di fatto la Fabia non è un progetto realizzato sul pianale Mqb come Polo e Ibiza, pertanto si dovrà attendere la nuova generazione per poter assistere a novità tecniche davvero interessanti.
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