Concettualmente la 488 Pista si riallaccia a Ferrari emblematiche come le 360 Challenge Stradale, 430 Scuderia e 458 Speciale e, quindi, in questo momento costituisce la massima espressione delle berlinette di Maranello. Arriva mentre il Cavallino sta definendo lo sviluppo sia dell’elettrificazione della famiglia sia del suo primo suv: due proposte che sono state anticipate a gennaio da Sergio Marchionne a Detroit. E che sono state confermate qalche settimana fa anche al salone di Ginevra con alcuni dettagli in più, insieme a una panoramica sui piani futuri della Ferrari. Questi ultimi, però, saranno svelati in ogni dettaglio a settembre con il piano industriale 2022.
La prima Rossa ibrida, che sarà una vettura sportiva, debutterà a Francoforte nel 2019. Utilizzerà un modulo ibrido formato da un motore V8 e, dal canto suo, aprirà la strada alla prima supercar full-electric firmata Ferrari il cui debutto, però, non è stato ancora stabilito.
È, invece, fissato l’esordio del primo suv, anzi Fuv ovvero Ferrari Utility Vehicle: arriverà nel 2020. È una scelta epocale per la Ferrari, suggerita dal fatto che la domanda di vetture a “ruote alte” è in continua crescita in tutto il mondo. A fare cambiare idea a Marchionne non è stata soltanto l’incremento esponenziale delle vendite dei suv negli Usa (includendo anche i pick-up a febbraio hanno raggiunto il 70% del totale) ma anche la proiezione che in quella direzione si sta muovendo a una velocità incredibile pure l’Europa. Infatti, le previsioni indicano che tra il 2020 e il 2022 la richiesta s’attesterà attorno al 40%. Per quanto riguarda Maranello, il Fuv porterà con sé una crescita occupazionale e, una volta che le linee di montaggio funzioneranno a regime, costituirà il 10% delle vendite. Insomma, come anticipato da Marchionne darà un bel contributo a portare la produzione annuale della Ferrari dalle attuali 8mila a oltre 10mila unità. Un risultato su cui influiranno, però, anche altre novità legate, soprattutto, all’allargamento delle famiglie delle granturismo.
Ma, ora, tracciamo un breve identikit del Fuv, per il quale si sta individuando una denominazione. Avrà vesti in perfetto stile Ferrari finalizzate a soddisfare anche le esigenze aerodinamiche e sarà spinto esclusivamente da un sistema propulsivo ibrido, ma capace di emanare un temperamento degno del Dna del brand e di propiziare una guidabilità consona ai canoni del marchio. Inoltre, dovrebbe essere la prima Ferrari ad adottare dispositivi di assistenza alla guida, i cosiddetti Adas. Troveranno posto anche su alcune granturismo arrivando a generare, in futuro, un sistema di guida autonoma di livello 3.
Ma veniamo alla star di Ginevra. La 488 Pista è spinta dal più potente V8 realizzato dalla Ferrari nella sua storia per una vettura da strada. Infatti, il suo biturbo di 3,9 litri sviluppa la bellezza di 720 cv (per la cronaca, generano una potenza specifica di 185 cv/litro) insieme a una coppia di 770 Nm e la proietta sino a 340 all’ora consentendole, nel contempo, di raggiungere i 100 orari in appena 2”8 e i 200 in 7”6. Si tratta di numeri di assoluto riferimento, propiziati anche da una serie di accorgimenti come la riduzione della massa di 90 kg rispetto a quello della 488 Gtb decretato anche dall’esteso impiego di fibra di carbonio unitamente all’affinamento dell’aerodinamica generato da una specifica definizione dei flussi, ispirato dalle esperienze maturate sui circuiti sia della Formula 1 come ben trasmettono i lineamenti del frontale della vettura sia dei campionati Fia Wec e Ferrari Challenge. Inoltre, la più estrema berlinetta Ferrari della storia vanta una rete elettronica esclusiva. Include anche il Side Slip Control 6.0 per il controllo della dinamica di marcia e l’esordiente Ferrari Dynamic Enhancer. Quest’ultimo utilizza l’impianto frenante per ottimizzare la percorrenza delle curve e facilitare la gestione della vettura ai limiti più alti anche da parte di chi non è un pilota professionista.
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