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Dossier Piccoli aggiornamenti e poi il cambio di passo

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Dossier | N. 39 articoliAuto, tutte le novità di primavera marca per marca

Piccoli aggiornamenti e poi il cambio di passo

Model year 2018. Le Mini esibiscono aggiornamenti nello  stile e nella tecnologia, con novità per le gamme dei motori e ulteriori opzioni di personalizzazione e l’ampliamento dei servizi digitali
Model year 2018. Le Mini esibiscono aggiornamenti nello stile e nella tecnologia, con novità per le gamme dei motori e ulteriori opzioni di personalizzazione e l’ampliamento dei servizi digitali

La Mini è al centro di un intenso processo di crescita che va al di là di quello relativo alla produzione, che lo scorso anno ha superato le 371mila unità. Un quantitativo record per il brand anglo-tedesco. Insomma, la famiglia piace e ispira solo un leggero aggiornamento. È costituito da un maquillage quasi impercettibile delle Cooper a tre e a cinque porte, da un incremento della coppia del motore tre cilindri a benzina di 1,5 litri e da nuovi cambi: quello a doppia frizione a sette marce e l’automatico con convertitore di coppia a otto marce. Debuttano in questi giorni in Europa dopo l’anteprima d’inizio anno al salone di Detroit, propongono anche un’estensione della connettività che apre la strada a quella della prossima generazione della compatta inglesina, sviluppata secondo i canoni di tutti i futuri modelli dei marchi del gruppo Bmw.

Infatti, sulle nuove Mini arrivano il Concierge Service, un portale dedicato e la Connected App. È un’applicazione che consente d’impostare i propri appuntamenti, i contatti e le destinazioni sulla vettura, nonché di gestire da remoto l’apertura delle porte, le luci e la climatizzazione. Ma, soprattutto, è uno dei tasselli del concetto «Ogni Mini è la mia Mini» che fa parte della visione Next del gruppo Bmw dal quale scaturirà, in futuro, la condivisione delle vetture attraverso il censimento e il riconoscimento di ogni utilizzatore.

Grazie a questo procedimento sarà disponibile, in ogni parte del mondo, un esemplare non solo formalmente identico a quello preferito dall’utente, ma anche capace di soddisfare tutte le sue opzioni: dall’impostazione del posto guida sino a quelle relative, per esempio, ai percorsi che deve affrontare abitualmente e tantissimo altro ancora. Il servizio si baserà sull’impiego di un Pin che, dal canto suo, manderà in pensione il numero di telaio su ogni Mini.

Tuttavia, ben prima di questo scenario, si vedrà la Mini Electric. È stata anticipata dalla concept presentata lo scorso anno a Francoforte e ha portato alla ribalta i tratti formali della prossima famiglia della Mini. Il debutto dell’Electric è fissato per il prossimo anno e, va sottolineato, diversamente dalla Mini E del 2008 tirata solo in 600 esemplari, sarà prodotta su larga scala e traghetterà il brand in una dimensione sempre più green.

L’Electric sarà prodotta sia a Oxford sia in Cina, come prevede l’accordo recentemente siglato tra il gruppo Bmw e la Great Wall. La scelta di delocalizzare parte della produzione della Mini elettrica è motivata, ovviamente, dalla crescente richiesta di questo genere di vetture nel Celeste Impero. Un mercato, come si sa, sconfinato già in partenza e che, per di più, offre grandi opportunità di affermazione alle vetture eco-friendly. Infatti, una recentissima normativa impone che entro il 2025 il 20% delle immatricolazioni sia costituito da vetture ibride ricaricabili o full-electric. Tuttavia, secondo voci non smentite, lo scenario cinese potrebbe allargarsi ulteriormente per la Mini. Infatti, all’Eletric hatchback potrebbe affiancarsi anche un crossover compatto.

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