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Dossier Il corporate car sharing taglia i costi fino al 20%

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    Dossier | N. 13 articoliSpeciale flotte aziedali, tutto quello che c’è da sapere sull’auto formato business

    Il corporate car sharing taglia i costi fino al 20%

    Fiat 500L
    Fiat 500L

    Oltre un milione gli iscritti al car sharing nel 2017, con 7.679 veicoli in 35 città. Sono questi i numeri, contenuti nel secondo Rapporto nazionale sulla sharing mobility, che testimoniano il successo crescente del car sharing nel nostro Paese.

    Il quadro positivo dipinto da questi numeri si conferma anche nel settore delle flotte aziendali, in cui i servizi di car sharing, declinati in ottica corporate, sono utilizzati sempre più spesso dai fleet manager. Con il corporate car sharing, infatti, le aziende dedicano una flotta di veicoli in pool ai propri collaboratori, che possono utilizzarli per le loro esigenze professionali e ora, e questa è la vera novità, anche per quelle personali. Le aziende possono così ottimizzare l’utilizzo dei veicoli in flotta mettendoli a disposizione dei propri collaboratori anche nei momenti di mancato utilizzo, come la sera o nel fine settimana, con la possibilità di ridurre i costi della mobilità aziendale fino al 20%, diminuendo le spese di trasferta.

    «Grazie a una piattaforma digitale innovativa – dice Marco Meloni, marketing & business development manager di Arval Car sharing - le aziende possono gestire comodamente i veicoli in pool, mentre i loro collaboratori, scaricando e registrandosi all’app (che diventa così la nuova chiave d’accesso ai veicoli) possono prenotare le auto con pochi click, per una trasferta di lavoro così come per il fine settimana in montagna».

    È così possibile per le aziende ottimizzare i costi di gestione della flotta e, come spiega Nadia Sillano, country manager di Ubeeqo, «diminuire il numero di auto in flotta, perché quelle in pool sono usate di più e meglio, generando ulteriori risparmi per l’azienda, dal momento che il canone di noleggio chiesto ai dipendenti per l’utilizzo privato delle auto va a coprire in parte il costo del servizio per l’azienda».

    I vantaggi per le aziende e per la collettività, poi, sono ancora maggiori se le vetture utilizzate per il corporate car sharing sono ecologiche, come quelle elettriche utilizzate da Share’ngo. «Attraverso l’utilizzo dei veicoli elettrici – sottolinea Pierpaolo Turco, sales & national key corporate account di Share’ngo - è possibile mettere in atto una vera e propria spending review senza dover tagliare o limitare i servizi di trasporto per i dipendenti». Come? Trasformando i costi di mobilità da fissi in variabili, senza preoccupazioni e complicazioni per il rimborso taxi o noleggi con conducente. I veicoli, inoltre, possono essere parcheggiati gratuitamente ovunque e muoversi anche nelle aree Ztl senza costi di accesso.

    «L’offerta per le aziende, poi, è customizzata sulle esigenze del fleet manager, in base alle dimensioni della flotta, grazie all’ampia possibilità di personalizzazioni disponibili, garantendo una gestione differenziata», evidenzia Silvia Salemi, marketing officer di Targa Telematics.

    Ad affiancare il car sharing tra i servizi di maggior successo raggruppati sotto l’etichetta di sharing mobility c’è anche il carpooling, ovvero la condivisione con altre persone di uno spostamento in auto. In Italia continua a crescere l’utilizzo del carpooling, che ha raggiunto nel 2017 i 2,5 milioni di iscritti. Questo vale anche per il carpooling dedicato agli spostamenti casa-lavoro, un settore in cui il numero di operatori attivi sta rapidamente aumentando. Come stanno aumentando gli iscritti, passati dai 72mila circa del 2015 ai 265mila registrati alla fine dello scorso anno (con una crescita del 350%). Anche in questo caso, l’utilizzo di una app dedicata si è rivelato fondamentale per favorire la crescita. «L’app consente ai partecipanti di condividere un tragitto in auto ed è personalizzabile, anche in termini di intermodalità, ovvero la piattaforma permette di far carpooling non solo attraverso la propria auto ma anche attraverso mezzi di trasporto differenti messi a disposizione da soggetti diversi – sottolinea Eliana Capodicasa, general manager di Up2go -. Rimane un alto grado di sicurezza per gli utilizzatori, in quanto l’utilizzo è consentito solo ai membri della comunità».

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