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Dossier Metano e batterie ora sono a misura di flotte

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    Dossier | N. 13 articoliSpeciale flotte aziedali, tutto quello che c’è da sapere sull’auto formato business

    Metano e batterie ora sono a misura di flotte

    Audi A5 G-Tron
    Audi A5 G-Tron

    L’assalto mediatico e governativo ai motori diesel porterà diversi cambiamenti nei prossimi anni. Nonostante la “morte” delle vetture a gasolio sia uno scenario remoto nel prossimo decennio, sicuramente ci sarà un importante cambiamento nel parco circolante e nelle abitudini degli utilizzatori. Questa modifica, in ottica flotte, comporta un’attenta analisi dei modelli in grado di diventare un’alternativa agli esemplari a gasolio seguendo cosi il trend del mercato.

    Infatti, nel corso del 2017, per la prima volta dal 2009, nell’Europa a 15 le vendite di auto a benzina hanno “sorpassato” quelle diesel, con un calo di queste ultime del 7% rispetto al 2016. I numeri, però, cambiano da Paese a Paese, con la Germania che vede il benzina battere il diesel 61,7% contro 34%, mentre l’Italia conferma la predilezione per il gasolio arrivando al 56,7%. Un altro aspetto da non sottovalutare in un ipotetico scenario di abbandono al diesel è l’aumento delle emissioni di CO2.

    Nonostante i motori a gasolio siano additati come i “nemici dell’ambiente”, in quanto le emissioni di ossido di azoto (NOX) sono maggiori, bisogna sottolineare come a parità di cilindrata producono una quantità minore di anidride carbonica. Il metano e il Gpl possono essere una valida alternativa alle motorizzazioni a gasolio per le vetture dedicate alle flotte aziendali.

    Dopo anni dove l’alimentazione a gas era principalmente disponibile su vetture di piccole dimensioni, oggi l’offerta spazia dalle compatte fino a modelli premium in grado di offrire qualità simili ai modelli diesel. Superati limiti di natura tecnica come scarse prestazioni o la mancanza di modelli di fascia alta a gas, il metano e il Gpl sono sempre più scelti da chi cerca bassi consumi di esercizio ed un’elevata autonomia complessiva. Naturalmente per cercare il massimo risparmio si dovrà viaggiare il più possibile con l’alimentazione a gas, aumentando il numero di soste al distributore, dato che nella migliore delle condizioni si può arrivare a 500 chilometri (come da omologazione Nedc) quando ci si trova al volante della A4 G-Tron. Si tratta di dati validi anche per l’uso nelle flotte dove gli utilizzatori fanno molti km per le missioni di lavoro.

    Altra soluzione alternativa arriva dai modelli ibridi, full hybrid o plug-in con ricarica alla spina, dove è importante in modello più adatto alle proprie esigenze. Se le full hybrid rappresentano un ottimo compresso tra prezzo di listino, prestazioni e rispetto dell’ambiente, con le ibride plug-in è possibile viaggiare in modalità a zero emissioni per diverse decine di chilometri. Abbandonando il motore termico si entra nel segmento delle auto elettriche, dove le Case sono pronte a sfornare un lungo di novità grazie ad in investimenti a nove zeri.

    Oltre alla Nissan Leaf, la lista di modelli elettrici cresce costantemente mettendo su strada vetture dall’autonomia in continua crescita. Oltre alla capacità delle batterie un grande limite all’espansione delle vetture elettriche arriva da domande come «dove andare a ricaricare le batterie» perché non tutti possono contare su un box o su presa privata all’esterno ad alta potenza. Per questo motivo, Bmw, Daimler, Ford e Volkswagen al gran completo con Audi e Porsche hanno dato vita a Ionity. Una rete paneuropea di ricarica veloce ad alta potenza che darà linfa alle auto elettriche che in gran numero arriveranno a partire dai prossimi mesi.

    La joint venture per la realizzazione di una rete Hpc (High power charging) per veicoli elettrici vedrà la creazione di venti stazioni entro la fine del 2017, con l’obiettivo di contare circa 400 stazioni di ricarica veloci in tutte le principali strade europee entro il 2020. Punto di forza della rete Ionity è quello di offrire una capacità di ricarica fino a 350 kW, in grado di ridurre significativamente il tempo rispetto ai sistemi esistenti e soprattutto di essere compatibile con i modelli attuali di diversi marchi e delle future generazioni di veicoli elettrici.

    Per fare un paragone con l’attuale panorama, le stazioni di super ricarica di Tesla sono da 120 kW e consentono in trenta minuti di ottenere un’autonomia di 270 chilometri; la versione da 350 kW dovrebbe fare meglio riducendo in maniera importante i fermi vettura. Le 400 stazioni di ricarica installate entro il 2020 significheranno, almeno sulle principali arterie, punti di carica distanti circa 120 km l’una dall’altro.

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