A quasi tre anni dallo scoppio del dieselgate che sembrava poter minare tutte le certezze accumulate in anni precedenti di straordinaria espansione mondiale, il Gruppo Volkswagen si prepara a cambiare nuovamente pelle e per il consolidamento si affiderà al nuovo Amministratore Delegato, Herbert Diess (CEO del marchio Volkswagen), che prende il posto di un Matthias Müller comunque lodato dal Presidente del Consiglio di Sorveglianza, Hans Dieter Pötsch, per il grande impegno profuso nei due anni e mezzo al vertice del colosso tedesco.
Una trentina di mesi durante i quali l'erede di Martin Winterkorn ha ridato slancio al Gruppo, capace di raggiungere nel frattempo la leadership mondiale comprendendo anche i truck (senza l'apporto di Man e Scania al comando c'è l'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi). Diess (contratto quinquennale) si occuperà ora di rivedere in maniera radicale la struttura societaria e lo farà con la creazione di tre gruppi di marchi. Il primo per i brand di massa Volkswagen, Seat e Skoda, il secondo per il segmento premium con Audi e il terzo per quello supersportivo e di lusso con Porsche, Bugatti, Bentley e Lamborghini.
Importanti novità anche a livello manageriale. Ad esempio, Diess sarà a capo anche delle attività nel settore ricerca e sviluppo, Rupert Stadler (Amministratore Delegato di Audi) assumerà la guida delle vendite dell'intero Gruppo, Oliver Blume (Amministratore Delegato di Porsche) supervisionerà le operazioni produttive e Frank Witter (responsabile finanziario) gestirà anche l'Information Technology.
Il nuovo assetto, che porterà anche a confluire in un'unica organizzazione gli acquisti e la componentistica, ha l'obiettivo di semplificare la gestione, oltre che sfruttare le sinergie tra le singole unità operative. La nomina di Diess ha ricevuto la benedizione anche del potente Consiglio dei Lavoratori.
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