Motori24

6/6 Lvchi Venere, supercar cinese dal dna italiano

  • Abbonati
  • Accedi
    SPORTIVE ALLA SPINA

    Hypercar elettriche e ibride: 5 modelli green ad altissime prestazioni

    La spinta verso l'elettrificazione ha aperto nuovi scenari, con l'arrivo di vetture alla spina di marchi insospettabili come Ferrari e Porsche. Se da una parte i produttori tradizionali di supercar hanno messo in gamma mobili ibridi, dall'altra parte stanno per arrivare nuovi modelli a zero emissioni ma dalle prestazioni di assoluto rilievo, come la cinese Lvchi Venere in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 2.5 secondi.

    6/6 Lvchi Venere, supercar cinese dal dna italiano

    Elettrica al 100%, marchio cinese e cuore italiano. La Lvchi Venere è una supercar elettrica dalla proprietà asiatica ma dal dna italiano. Infatti la vettura è stata progettata dalla torinese Idea che in poco più di sette mesi ha messo su strada una vettura partendo da un foglio bianco. A gestire questo ambizioso progetto l'ingegner Giorgio Stirano, progettista di vetture di Formula 1 degli anni 80 e grande conoscitore del mondo automotive. La potenza di oltre 1.000 cavalli è assicurata da quattro motori elettrici, due all'anteriore e due al posteriore, che oltre ad assicurare la trazione integrale promettono uno scatto da 0-100 in soli 2,5 secondi e una velocità massima di 286 orari. E l'autonomia dichiarata, garantita da un mega-pacco batterie agli ioni di litio della capacità di 100 KWh posizionato sul pianale, è di ben 652 km. La Venere sarà in edizione limitata, sarà assemblata a Torino e farà leva su una filiera – design, progettazione e componenti – quasi completamente locale, al netto del sistema di batterie.
    Saranno 500 all'anno gli esemplari della Venere che dovrebbero essere prodotti a partire dal 2019 e fino al 2021: si tratta della prima vetture in serie con telaio totalmente in composito – in «sandwich» in fibra di carbonio ed honeycomb – a cui vengono aggiunti i telai in alluminio di supporto per il gruppo motopropulsore anteriore e posteriore.

    © Riproduzione riservata