Il parco circolante italiano continua a invecchiare. L'età media a fine 2017 si aggira sugli 11 anni e le stime rilevano che su 37.160.000 autovetture, 1,5 milioni sono Euro 0 e 7,6 milioni (20,4% sul totale circolante) rispondenti alle direttive ante Euro 3, vale a dire immatricolate prima del 2001.
Da una ricerca del Centro Studi e Statistiche Unrae emerge che in Italia, nonostante il mercato automobilistico che nei dodici mesi scorsi abbia segnato un incremento del 7,5%, l'età media continua a crescere; ciò significa che a questo ritmo si impiegheranno circa 14 anni per sostituirle tutte.
Sul totale circolante (37.160.000 unità), le Euro 4 vanno per la maggiore con il 30,6%, seguite da Euro 5 con 19,4%, Euro 3 con il 15,4%, Euro 6 14,2 e Euro 0, 1 e 2 che incidono per il 20,4%.
Nonostante tutto, nel 2017 si è registrato un incremento del 2,1% delle radiazioni con segnali molto evidenti di radiazioni di auto da Euro 3 in poi. Un dato che a primo impatto lascia qualche perplessità è quello relativo le Euro 6 + elettriche che è cresciuto del 67,1%, spiegato poi dalle radiazioni per esportazioni. Ad essere più radiate sono le auto di segmenti piccoli B e C.
Da sottolineare poi che, nonostante le polemiche relative le auto ad alimentazione diesel, nel 2017 hanno avuto un incremento del 6,2% raggiungendo una quota di mercato del 56,7%. Questo andamento si è contratto nei primi quattro mesi del 2018 con una diminuzione del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2017. Da sottolineare che restano comunque al 54,6%.
Nel mercato dell'usato si è notato che nel primo trimestre del 2018 c'è stato un aumento dell'8% nei confronti del diesel (dati AutoScout24), a conferma che questo tipo di alimentazione è ancora vivo e continua a piacere. Infine, sempre secondo questa ricerca, circa i due terzi degli intervistati hanno dichiarato che le “voci” sul diesel non hanno influito sulla scelta d'acquisto.
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