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Dossier Il suv «Purosangue» in via di sviluppo Ritorna la Monza

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    Dossier | N. 39 articoliAuto, tutte le novità in arrivo nel 2019: è boom di suv e ibride

    Il suv «Purosangue» in via di sviluppo Ritorna la Monza

    La Ferrari del futuro? Ibrida, sempre potente, ma anche top secret, almeno fino a quando verrà svelata la livrea di quello che nessuno chiama suv, ma che di fatto sarà la prima vettura o la monoposto a ruote più alte del solito. In Ferrari, come del resto in Fca, il nuovo corso dopo l’improvvisa scomparsa di Sergio Marchionne è iniziato all’insegna di una legittima prudenza. Non a caso John Elkann, primo presidente della famiglia Agnelli nella storia settantennale della Casa del Cavallino, aprendo l’incontro con gli investitori tenutosi qualche settimana fa ha ricordato il suo predecessore. “Sergio ha rivestito un ruolo fondamentale nel rendere possibile il futuro della Ferrari e di questo gli saremo profondamente grati”.

    Poi comincia il racconto di una storia diversa. Elkann, infatti, mette al centro il rapporto tra Enzo Ferrari e suo nonno, Gianni Agnelli. «Si incontrarono a Torino il 18 giugno 1969 e in quell’occasione siglarono una partnership che diventò storica. Per Ferrari la cosa fondamentale era vincere, ma vincere con stile».

    Lo stesso stile “prudente” fa parte anche della decisione del nuovo ad Louis Camilleri di rinviare al 2022 l’arrivo del primo suv per Ferrari. Come dire che l’annunciato Purosangue, così si chiamerà il suv della “rossa”, resterà nelle scuderie di Maranello due anni più del previsto.

    Ferrari punta a proporre una vettura perfetta e ben distante dai concorrenti. Maranello per alzare l’asticella si è presa più presa un pò più di tempo. Il Fuv, alias Ferrari utility vehicle nelle intenzioni del cavallino piacerà molto al mercato cinese e sarà una una Ferrari al 100%, capace di offrire le stesse emozioni di guida, ma anche un grande confort oltre a proporre approcci rivoluzionari per numerosi elementi.

    Molto più decisa è, invece, la strada della riduzione delle emissioni: entro la fine del piano è previsto il lancio di 15 nuovi modelli il 60% delle Ferrari sarà ibrido.

    Ferrari a livello di auto da sogno ha creato “revail” della Monza, una Barchetta in due versioni, la Sp1 e la Sp2, con uno o due posti. Un’auto che era stata voluta fortemente da Sergio Marchionne che due anni fa era rimasto sbalordito di fronte ad una storica Ferrari 750 Monza priva di parabrezza. I suoi collaboratori avevano sconsigliato al manager italo-canadese di riproporre un modello simile perché in alcuni Paesi non sarebbe stato possibile omologare l’auto.

    Ma la nuova Monza, soprannominata Icona dal team manager del Centro Stile, Flavio Manzoni, ha lo stesso celebrato il suo debutto. Un bolide col motore da 810 cv capace di raggiungere i 100 kmh in soli 2,9 secondi. Chi la acquisterà verrà omaggiato con una linea di accessori firmata da Loro Piana e Berluti. Il prezzo? 1,5 milioni tasse escluse. Non c’è, però, motivo di affannarsi visto che le auto prodotte meno di 500 sono già state tutte assegnate.

    Ma torniamo al piano prodotto. Se le super sportive rimarranno il cuore delle vendite confermando così Ferrari il brand leader mondiale per prestazioni e piacere di guida, la novità sarà l’impiego dell’ibrido in arrivo dalla F.1 che si svilupperà su due diversi modelli a motore centrale. Al di sopra la 488 arriverà un altro modello a motore posteriore con prestazioni da supercar senza appartenere alla gamma delle fuoriserie com’è oggi LaFerrari. Poi ci sarà l’erede della 488. In ogni caso, entro il 2021, tutta la gamma delle super sportive sarà ibrida. Per quanto riguarda le granturismo, alla Ferrari puntano ad espandere la famiglia.

    Il successo della California che ha assicurato il 70% di nuovi clienti al Cavallino l’idea è di lavorare oltre che sul suv Purosangue su un altro modello che riporterebbe la Ferrari alla sua grande tradizione di granturismo con un’auto elegante e ispirata ai modelli degli anni ’50 e ’60, ma con più attenzione al confort. Il suv Purosangue, invece, sarà un’auto senza compromessi con il Dna di Ferrari e le stesse emozioni di guida, ma con lo spazio per più passeggeri e la migliore del settore per prestazioni. Inedito dovrebbe essere l’approccio all’accessibilità all’abitacolo. Passando alle serie speciali, rimarranno limitate nel tempo oltre che nei volumi produttivi, ma serviranno a garantire al brand notevoli vantaggi soprattutto nel “pricing power”.

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