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    Dossier | N. 39 articoliAuto, tutte le novità in arrivo nel 2019: è boom di suv e ibride

    L’automobile pulita del futuro è già oggi ai nastri di partenza

    Crisi del diesel, elettrificazione a tappe forzate e guida assistita restano ancora le password che permettono di decriptare le trasformazioni in atto nel mondo dell’automotive. Sul primo punto ormai c’è - purtroppo - poco da dire: l’immagine dei motori a gasolio è irrimediabilmente compromessa, nonostante i progressi della tecnologia dei quali agli amministratori locali nulla o poco importa. Per loro è importante solo fermare il “mostro” turbodiesel, capro espiatorio di tutti i mali dell’inquinamento anche se forse l’NOX fa meno male di un trauma spinale utilizzando un hoverboard o un monopattino elettrico, peraltro interdetti dalla circolazione. Il declino del diesel penalizza non solo il raggiungimento dei limiti sulle emissioni di CO2 ma soprattutto penalizza (bloccando la circolazione su base locale/regionale) i proprietari di vetture tecnicamente non obsolete (da Euro 4 Fap). Intanto i costruttori reagiscono e propongono motori a benzina di piccola cubatura ma di elevata potenza per spingere anche suv medi e grossi. Sulla carta la scelta sembra essere sensata, ma bisogna vedere all’atto pratico i consumi reali. E finora, tutte le volte che abbiamo avuto a che fare con sport utility e crossover a benzina con piccoli motori “pompati”, abbiamo rimpianto il diesel.

    Capitolo elettrificazione. Va chiarito un punto chiave: non si tratta di auto esclusivamente elettriche, ma ibride, plug-in hybrid e anche 100% alla spina. Tutti i grandi costruttori stanno puntando su questo e quando dicono «dalla tal data basta con i motori benzina e diesel ma avremo solo auto elettrificate», va tradotto con: «Offriremo auto a benzina e diesel ibridizzate a vari livelli, compreso quelle mild hybrid» e alla fine dei conti è spesso un bel trucco per entrare nelle Ztl e darsi un patente di strenui difensori dell’ambiente. E forse, come ha detto a più riprese e in varie occasioni Carlos Tavares, numero uno di Psa, sono state prese decisioni in merito spinte da irrazionali emotività.

    Punto tre: la guida autonoma. Qui si spazia dalla realtà alla fantascienza, dai sistemi seri che semplificano la vita a scenari da film dove entrano in gioco bufale tecnologiche, immaginari improbabili auto robot e persino volanti. La fuga in avanti verso queste “prospettive future” si è, a dire il vero, attenuata ma lo storytelling di aziende che con l’industria dell’auto hanno un rapporto indiretto (Uber per esempio) continua.

    Allora cosa sta succedendo? Risposta semplice: una rivoluzione per gradi. E qui entrano in ballo le elettriche a lunga autonomia di nuova generazione, al momento quasi tutte confinate nell’area elitaria del premium da 80mila euro in su (tradotto vuol dire dieci Panda che danno mobilità alle famiglie). Intanto lo scenario più probabile è quello che vede l’affermazione delle ibride ricaricabili. Al momento offrono 40/50 km di autonomia ma potrebbero, magari con le batterie a stato solido, offrirne in futuro 100 o anche 150. A questo punto si otterrebbe la macchina ideale: autonomia lunga, facilità di rifornimento (benzina o gasolio) e emissioni zero in città a prova di sindaco “ecotalebano”. Inoltre le cosiddette Phev, alias plug-in hybrid, hanno il non trascurabile vantaggio di mantenere una notevole complessità industriale in grado di alimentare una filiera complessa e sostenere posti di lavoro.

    Tra concept car futuristiche e auto pronte per i concessionari (e sono tante e molte anche elettriche da Mercedes Eqc alla Audi e-tron) si intravede un punto chiave: le vetture super pulite e hi-tech a emissioni zero (o quasi nulle) stanno nascendo oggi. E questo è un cambiamento epocale che comporta l’ingresso di nuovi attori. E fra questi un ruolo di primissimo piano spetta agli operatori del mercato energetico. Non a caso Enel in Italia (anche con accordi mirati come quello tra Audi e Enel X) sta gettando le basi del mondo dell’auto del prossimo futuro. Infine un’osservazione: i nuovi modelli, soprattutto full electric, esibiscono un linguaggio stilistico rassicurante. Se una volta, con la prima ondata delle elettriche formato citycar, le case volevano l’effetto wow e puntavano su forme bizzarre, ora l’obiettivo è rassicurare. E dunque viene celata una forte innovazione sotto carrozzerie convenzionali, classiche e piacevoli. L’innovazione è invece molto più percepibile a bordo, dove le plance di tutte le nuove proposte sono sviluppate partendo dal display di bordo che, sempre più grande, è ormai il terzo schermo della vita digitale dopo smartphone e tv. Anzi forse è il secondo, subito dopo il device che teniamo, in modo spesso compulsivo, sempre in mano.

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