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Dossier E-bike made in Italy adesso si preparano a cambiare marcia

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    Dossier | N. 33 articoliLa sfida della mobilità sostenibile

    E-bike made in Italy adesso si preparano a cambiare marcia

    Ducati Mig-RR. Nella foto il modello di e-bike sviluppato dalla casa di Borgo Panigale  in collaborazione con l’azienda italiana Thok e-Bikes
    Ducati Mig-RR. Nella foto il modello di e-bike sviluppato dalla casa di Borgo Panigale in collaborazione con l’azienda italiana Thok e-Bikes

    Sono riuscite a strappare un  po’ di scena a moto e scooter in un tempio di settore come Eicma, il salone annuale delle due ruote di Milano. Forse perché migliorano nell’estetica, costano - relativamente - meno e offrono specifiche tecniche che fanno presa sugli appassionati. Si sta sta parlando delle e-bike, le biciclette a pedalata assistita che iniziano a farsi largo nel mercato italiano.Gli ultimi dati registrano un totale di 150mila pezzi venduti nel 2017, in rialzo del 19% rispetto all’anno precedente. Tanto? In realtà, briciole rispetto al mercato globale. Statista, un portale di analisi dati, stima un incremento di vendite globali dai 31,7 milioni di unità nel 2014 ai 40,3 milioni nel 2017.

    Una nicchia divorata quasi per intero dalla Cina (oltre 34 milioni andranno in vendita lì), ma destinato a lasciare il segno anche fra Stati Uniti ed Europa. Oggi l’offerta al pubblico è divisa fra due categorie di bici. Da un lato le pedelec, provviste di un motore da 250 watt e velocità massima di 25 km/h, in tutto e per tutto analoghe a una due ruote tradizionale. Dall’altro le S-pedelec (Speed-Pedelic), forti di una potenza massima di 500 watt e una velocità che raggiunge i 45 km/h, omologate come ciclomotori a tutti gli effetti: qui servono casco, patente AM e le spese richieste per un «cinquantino» qualsiasi. Le novità? Nel settore sfilano marchi impegnati nella produzione di modelli (Ducati, Piaggio) e nella componestica, dai motori di Bosch ai gadget targati Samsung.

    Ducati si è buttata nella mischia con Mig-Rr,una bici da enduro sviluppata insieme alla startup Thok Ebikes, fornita di un motore Shimano Steps E8000 da 250 Wattt e batteria da 504Wh. L’ostacolo è il prezzo:  6.250 euro. Più abbordabili i modelli Wi-bike, una serie di bici Piaggio con motore elettrico da 250 watt , autonomia tra i 60 e 120 chilometri e una gamma di costi che oscilla da circa 2.900 a oltre 3.300 euro. Chi vuole fare un investimento solo urbano, o quasi, può dare un’occhiata ai modelli Askoll: l’azienda di motori elettrici che si è buttata sull’e-bike, dando vita anche a un paio di modelli pieghevoli (eBfolding ed eBfolding Plus, due bici “portatili” che possono essere trasportate anche in treno e metro come un bagaglio).

    Icona alla spina.  A un anno dal debutto come prototipo la Vespa Elettrica è in vendita e costa 6.400 euro. Piaggio assicura 100 chilometri di autonomia. Si ricarica in modo semplice e tra le funzioni vi è anche la retromarcia. La carrozzeria è quella small body dei modelli 50, 125 e 150

    Per fare una piccola deviazione, c’è un altro modello elettrico che arri va dall’Italia: la versione green della Vespa, in vetrina proprio all’ultima edizione dell’Eicma milanese. La versione a ioni di litio dello storico scooter italiano si presenta con un’estetica che ricorda il marchio di fabbrica del cinquantino, salvo montare ovviamente un motore elettrico (4kW) e resistere per un’autonomia dichiarata di 100 chilometri. Anche qui lo scoglio, volendo, è il costo: 6.500 euro. Come una ebike, appunto.

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