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Dossier Vivere «alla spina»: ecco come si ricarica

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    Dossier | N. 33 articoliLa sfida della mobilità sostenibile

    Vivere «alla spina»: ecco come si ricarica

    Una vita in elettrico, se non è facile come quella con le auto normali, comincia ad avere qualche certezza in più. Superato lo scoglio del costo e psicologico, occorre sapere come rifornire la propria auto elettrica. La maggior parte delle ricariche avverrà sicuramente a casa. Come organizzarsi? Per chi ha un garage o parcheggia in uno spazio comune condominiale le regole sono le stesse e stabilite dall'articolo 1102 del codice civile: i costi sono a carico del richiedente e in entrambi, i casi, ci vuole il voto a maggioranza in assemblea, anche se si sfrutta la semplice presa. In alternativa c'è la wallbox, una sorta di trasformatore da fissare al muro in grado di innalzare la potenza fino a 22 kW.

    È indispensabile se occorre fare ricariche complete o l'auto ha una batteria di grande capacità. Le case e anche le società di noleggio hanno accordi per compiere la verifica a casa sull'installazione della wallbox, oppure ci si può rivolgere anche direttamente ad aziende di distribuzione dell'energia. Ovviamente, queste ultime propongono la loro wallbox, ma si possono acquistare anche in modo disgiunto da aziende che producono componenti elettrici. Hanno in uscita una presa di “Tipo 2” a 7 pin, con un semplice sportellino o con l'innesto rotante con otturatore di sicurezza, e quelle di ultima generazione hanno persino la connessione per il controllo della ricarica su smartphone e il lettore per la scheda così da riconoscere l'utente.

    La wallbox è inoltre intelligente e gestisce la ricarica in modo da non far saltare la valvola quando si usano la lavatrice o il ferro da stiro. In questo caso, va usato lo stesso cavo per la ricarica pubblica e non quello con presa domestica che, solitamente, ha il caricatore incorporato. Le vetture sono provviste di una o due prese: alcune hanno la giapponese Chademo, tutte hanno lo standard europeo CCS, con due pin supplementari per la ricarica rapida.

    Per la ricarica pubblica invece ci sono due possibilità: o ricaricarla a corrente alternata con potenze da 11 kW, 22 kW o 43 kW o rapidamente con corrente continua a 50 kW o a 150 kW, anche se al momento l'unica auto che la supporta è la Audi E-Tron. Presto si arriverà anche a 350 kW e – si spera – ci sarà anche la ricarica wireless.

    Per il pagamento, ogni rete di colonnine ha la sua tessera, alcune di queste funzionano anche su più reti, ma l'obiettivo è ovviamente non obbligare il cliente ad avere più schede nel portafoglio. Stadio ulteriore è rappresentato dal riconoscimento automatico: si inserisce la spina e la colonnina sa chi siete gestendo in automatico la fatturazione. Tesla lo fa già con la propria rete di Supercharger a 120 kW, Audi ha promesso di adeguarsi per il prossimo anno. Anche il codice della strada si è adeguato alle novità: secondo l'articolo 158, chi carica la propria auto da una colonnina pubblica non può lasciarla nello stallo finché gli fa comodo altrimenti la multa va da 85 a 338 euro, oltre alla rimozione.

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