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Dossier Assicurazioni e big data creano vantaggi per clienti e aziende

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    Dossier | N. 101 articoli Speciale guida autonoma e sistemi ADAS

    Assicurazioni e big data creano vantaggi per clienti e aziende

    Luci intelligenti. Continental per ridurre i sinistri, i costi sociali e assicurativi  sta sviluppando incroci intelligenti che sfruttano anche sensori integrati nelle luci dei lampioni per  gestire il flusso  di traffico di veicoli connessi
    Luci intelligenti. Continental per ridurre i sinistri, i costi sociali e assicurativi sta sviluppando incroci intelligenti che sfruttano anche sensori integrati nelle luci dei lampioni per gestire il flusso di traffico di veicoli connessi

    Il mondo dell’auto cambia a velocità impressionante e tutto l’ecosistema che sta intorno deve tenere il passo. L’evoluzione è inarrestabile. Si evolve la tecnologia e aumenta la quantità di dati generati da un veicolo e il modo in cui vengono processati. Cambia anche la creazione delle tariffe assicurative: prima bastavano informazioni standard come il modello della vettura, l’età del proprietario e il Comune di residenza. Oggi, grazie alle scatole nere a bordo, è possibile creare profili maggiormente personalizzati e offrire, in parallelo, anche nuovi servizi.

    È finita l’epoca dell’assicurazione solo come “bancomat” cui attingere per essere risarciti. «Oggi le compagnie assicurative devono trasformarsi da indennizzatori a risolutori di problemi», dice Giacomo Lovati, amministratore delegato di Alfa Evolution Technology, Linear Assicurazioni e direttore Telematic & Insurance Services di UnipolSai. Entro il 2027 tutti i mezzi di trasporto venduti saranno connessi e le compagnie svilupperanno alleanze con aziende che operano in settori contigui alla Rca: dalle pompe di benzina a tutto ciò che riguarda i bisogni primari, a partire da salute e alimentazione.

    Già oggi Unipol – che ha installato finora circa 4 milioni di scatole nere sui veicoli circolanti – è in grado di creare polizze su misura per il cliente che utilizza la sua applicazione, sulla base dell’utilizzo del veicolo e dello stile di guida. «Grazie a queste informazioni possiamo inoltre adottare delle politiche preventive: per esempio gestire la distrazione alla guida in caso di utilizzo improprio dello smartphone inviando degli alert al guidatore», dice Lovati, chiarendo che tutte queste caratteristiche sono legate alle autorizzazioni rilasciate dai singoli assicurati nel rispetto della privacy.

    La mole di dati aggregati che passa dagli assicuratori che, come UnipolSai, gestiscono milioni di scatole nere è un valore anche per la comunità perché permettono per esempio di indicare il grado di pericolosità di un tragitto, mappare le buche presenti su strada e conoscere gli incroci o le vie con più alta frequenza di incidenti. Insomma un patrimonio che, se sfruttato al meglio e condiviso con l’intero ecosistema, può diventare uno strumento per potenziare la sicurezza e migliorare la mobilità.

    Sul tema sicurezza anche gli Adas fanno la loro parte e le compagnie assicurative, spiega Unipol, hanno già iniziato a inserire alcuni sistemi di assistenza alla guida nelle proprie tariffe con un impatto positivo sui prezzi, come nel caso di alcune tecnologie come la frenata assistita: se questi sistemi aumentano la sicurezza, il premio assicurativo scende. Una soluzione che con il tempo potrà essere estesa a numerose tipologie di Adas anche se, precisa Lovati, da un punto di vista tecnico, per poter utilizzare un dato per realizzare una tariffazione ad hoc è necessario una base storica consistente da comparare.

    L’assicurazione cambia non solo perché aumenta la connettività diffusa a bordo e tra veicoli e infrastrutture, ma anche perché cambiano e aumentano le forme di mobilità. Il possesso è solo una di queste. Il car sharing, per esempio, è destinato ad avere una forte influenza sulle polizze, perché spinge naturalmente verso una personalizzazione dei premi sulla base dell’utente-utilizzatore: «Oggi però ci sono ancora dei limiti normativi importanti: la polizza è legata alla targa e al veicolo: più difficile al momento spostarla sull’individuo, ma è una delle possibili evoluzioni assicurative», precisa Lovati, che spiega come proprio in questa direzione il gruppo Unipol attraverso Linear si stia muovendo per lanciare - entro la fine del 2019 - una novità che può, almeno in parte, essere una via di mezzo fra la polizza personalizzata e quella vincolata alla vettura. «Stiamo lavorando a un’offerta che copra tutti gli strumenti di mobilità di un utente: dal bike al car sharing e fino all’utilizzo dei mezzi pubblici», spiega Lovati. Attraverso l’app dell’assicurazione sarà possibile accedere ad altri servizi di mobilità: il tempo di utilizzo di una bici, di un mezzo pubblico o di un’auto condivisa, viene contabilizzato come minor rischio assicurativo sul veicolo di proprietà e convertito in un bonus economico “spendibile” sul rinnovo della polizza.

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