Parlando al quotidiano giappponese Nikkei nella sua prima intervista dopo l'arresto dello scorso 19 novembre, Carlos Ghosn ha dichiarato che la sua detenzione in Giappone per presunta cattiva condotta finanziaria è il risultato di «complotto e tradimento» da parte di alcuni dirigenti Nissan contrari al suo piano per una più profonda integrazione con Renault. Ghosn ha affermato che alcune persone hanno distorto la realtà allo scopo di sbarazzarsi di lui.
L'ex presidente e ad di Renault ha detto a Nikkei che c'era un piano per integrare Renault, Nissan e il terzo partner dell'alleanza Mitsubishi, discusso con il ceo di Nissan Hiroto Saikawa a settembre. «Le tre aziende avrebbero avuto autonomia sotto una holding», ha detto Ghosn, a cui è stato permesso parlare con i giornalisti per 20 minuti alla Tokyo Detention House (nella foto Bloomberg) dove è ancora detenuto.
Riguardo alle accuse di Nissan e Mitsubishi di aver ricevuto circa 8 milioni di euro in pagamenti impropri attraverso una
joint venture olandes,e ha dichiarato che sono state una distorsione della realtà, e che le sue residenze di lusso acquistate
da Nissan a Rio de Janeiro e Beirut sono state approvate dall’ufficio legale della compagnia. Infine ha negato le accuse di
pagamenti impropri a un'azienda gestita da un uomo d’affari saudita, dicendo che erano stati approvati da dirigenti Nissan.
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