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Dossier Così la filiera progetta la mobilità smart del prossimo futuro

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    Dossier | N. 101 articoli Speciale guida autonoma e sistemi ADAS

    Così la filiera progetta la mobilità smart del prossimo futuro

    Fari intelligenti.  Magneti      Marelli  è riuscita a integrare nei proiettori i sensori per la guida autonoma trasformando i fari in occhi digitali
    Fari intelligenti. Magneti Marelli è riuscita a integrare nei proiettori i sensori per la guida autonoma trasformando i fari in occhi digitali

    L’automobile, sempre più dipendente dalla tecnologia, grazie all’impegno dei «componentisti» che realizzano quei sensori, quelle centraline e quei sistemi di propulsione che porteranno l’auto nel futuro della mobilità.

    Se Bosch è un leader indiscusso, Magneti Marelli resta un protagonista mondiale nell’illuminazione automotive ed ha pensato di concentrare tutta la tecnologia necessaria per la guida autonoma direttamente nei gruppi ottici, ovvero ai quattro angoli della vettura. Il sistema Smart Corner – già premiato con il «Ces 2019 Innovation Award Honoree» – integra nei proiettori anteriori e nei fanali posteriori i sensori come Lidar, radar, telecamere, ultrasuoni assieme a soluzioni avanzate di illuminazione a Led come i fari adattivi Adb (Adaptive Driving Beam) e la tecnologia Digital Light Processing (Dlp) che permette di integrare anche il primo proiettore di serie al mondo da 1,3 milioni di pixel. Il sistema Smart Corner assicura una visione a 360 gradi attorno al veicolo con gruppi ottici leggeri e performanti, offrendo ai costruttori di auto una soluzione completa e indipendente, semplificando i processi e riducendo i costi di produzione.

    Magneti Marelli ha anche mostrato schermi Amoled integrati nella griglia frontale e nella parte posteriore del veicolo per comunicare verso l’esterno. In anteprima anche soluzioni che consentono la perfetta integrazione di diversi display, comandi e dati al servizio del guidatore per fornirgli informazioni come, quando e dove sono necessarie. Migliorare la percezione, la profondità e il realismo delle informazioni fornite al conducente ed ai passeggeri è certamente uno degli ambiti di eccellenza del gruppo italiano da poco ceduto da Fca ai giapponesi di Calsonic.

    Per «vedere» come piloti esperti, le auto necessitano di «cervelloni» capaci di elaborare una straordinaria quantità di informazioni. Per questo motivo Zf si è concentrata sulla potenza di calcolo ed ha presentato Zf ProAi RoboThink capace di eseguire fino a 600 mila miliardi di operazioni al secondo. Potenza consente di sfruttare l’intelligenza artificiale direttamente a bordo vettura e non più soltanto sul «cloud», altro ambito di sviluppo in cui diversi componentisti si stanno cimentando. L’azienda tedesca punta anche alla mobilità autonoma come dimostra il prototipo e.Go, una navetta 4 posti ideata per la mobilità urbana, un segmento di mercato in forte espansione nei prossimi anni.

    Anche Continental propone un «people mover» per le smart city del futuro. Il CUbE – Continental Urban Mobility Experience – presentato al Ces di Las Vegas può trasportare persona oppure dei postini robot, come il prototipo quadrupede sviluppato assieme al partner AnyMal con la coda che funge da braccio meccanico per consegnare buste e pacchetti trasportati all’interno del corpo direttamente nella casella di posta dei destinatari.

    L’azienda tedesca ha anche illustrato il progetto pilota globale di incrocio intelligente implementato nel cuore di Walnut Creek, in California: una soluzione pronta all’uso che elabora e trasferisce informazioni importanti tra l’incrocio e i veicoli connessi nelle vicinanze.

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