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Dossier Vetture connesse con le infrastrutture

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    Dossier | N. 101 articoli Speciale guida autonoma e sistemi ADAS

    Vetture connesse con le infrastrutture

    Strade e dati. La  tecnologia C-V2X (Cellular Vehicle to everything)  genera grandi reti  di comunicazione veicoli connessi e di  infrastrutture. Nell’immagine uno schema di Ericsson
    Strade e dati. La  tecnologia C-V2X (Cellular Vehicle to everything) genera grandi reti di comunicazione veicoli connessi e di infrastrutture. Nell’immagine uno schema di Ericsson

    Comunicazione. Sarà questa una delle parole chiave dell’automotive in un futuro sempre più vicino, dove le vetture saranno in grado di dialogare tra di loro e con le infrastrutture. Se già oggi tutti i veicoli di nuova immatricolazione sono in grado di chiamare i soccorsi in caso di incidente, manca poco a una diffusione di massa di modelli capacidi avvisare altre auto di pericoli imminenti come incidenti sul percorso. Partendo dall’eCall dal 31 marzo scorso tutte le vetture e i veicoli commerciali leggeri di nuova omologazione devono montare di serie il sistema automatico per la chiamata di emergenza. Due le modalità di funzionamento: manuale dove il guidatore o un passeggero premono il pulsante e chiedono assistenza (in caso di incidente o di malore) al centro servizi oppure automatico.

    In questo modo la chiamata di soccorso parte quando i sensori rilevano una forte decelerazione o parametri come l’apertura degli airbag. Come sottolineato dalla Commissione Europea, l’eCall potrebbe salvare fino a 2.500 vite ogni anno solamente in Europa, perché assicura ai soccorsi la possibilità di localizzare con precisione l’incidente e di intervenire con rapidità anche nel caso in cui le persone coinvolte non siano in grado di chiedere aiuto. La comunicazione è al centro anche dello standard C-V2X (Cellular Vehicle to everything), tecnologia appunto di comunicazione tra veicoli connessi e infrastrutture. Già oggi determinate gamme di modelli sono in grado di dialogare tra di loro attraverso il protocollo C2X (Car To Communication) ma lo scambio di dati è ristretto alle vetture del singolo marchio come nel caso di Audi e Mercedes.

    Con l’espansione del protocollo C-V2X, e di nuove realtà pronte a diventare protagoniste nell’automotive come Qualcomm e Huawei, grazie anche all’arrivo dello standard 5G in tempo reale la nostra auto dialogherà con gli altri utenti della strada migliorando sotto il profilo della sicurezza, dell’efficienza e dell’intrattenimento attraverso il collegamento con attività commerciali. Una delle caratteristiche più importanti di C-V2X è quella di offrire ai veicoli comunicazioni a bassa latenza per V2I, Vehicle-to-Vehicle (V2V) e Vehicle-to-Pedestrian (V2P) senza l’utilizzo di una rete cellulare, ma operando a in uno spettro dedicato a 5,9 GHz.

    Questo si traduce in migliori prestazioni e una maggiore compatibilità tra sistemi. La comunicazione 5G, le comunicazioni V2V e V2X, insieme a Adas e AD (Autonomous Driving), sono al centro di una importante partnership tra Veoneer e Ericsson.

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