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Unico «assottiglia» le tasse universitarie

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 08:46.

La maturità è sempre più vicina e, nel frattempo, occorre anche definire il corso di laurea a cui iscriversi, in quale ateneo, in quale città. Anche quest'anno quasi 300mila matricole si affacceranno agli studi superiori, puntando a un futuro con titolo accademico, soprattutto come passepartout per un mondo del lavoro che si annuncia sempre più complesso. Tante speranze, tanti investimenti e il "gioco d'anticipo" sulle iscrizioni messo in campo dalle facoltà che oggi sono chiamate in modo più incalzante a programmare corsi, test d'ingesso e di orientamento, spese: il tutto si traduce in una necessità di informazione molto maggiore e selettiva.

Di qui le domande arrivate allo speciale «La scelta dell'università» sul sito internet del Sole 24 Ore, del quale pubblichiamo una selezione di risposte. E - come si vede dal tenore dei quesiti - al là dei dubbi sull'orientamento, il leit motiv che lega i lettori è concentrato sul fronte economico-fiscale. Anche se gli atenei italiani non sono certo tra i più cari, a paragone con quelli dei paesi industrializzati, la frequenza comporta spesso un forte impegno finanziario per famiglie e studenti in relazione al reddito. Inoltre, sono più di 700mila i ragazzi iscritti "fuori sede", a fronte di meno di 50mila posti letto pubblici, contate anche le scuole e i collegi d'eccellenza e le borse di studio non coprono certo tutte le spese, oltre al fatto che - giustamente - vanno ai ragazzi meritevoli e con scarsi mezzi.

Più di un aiuto per alleggerire il conto arriva, però, dal fisco, che trasforma in sconti sulla dichiarazione dei redditi il 19% delle tasse universitarie, anche pagate agli atenei non statali in una misura uguale al costo di un corrispondente corso pubblico. Agevolazioni in Unico anche per gli affitti o i posti nelle residenze studentesche, almeno per chi decide di puntare su un corso lontano da casa. Benefici che si allargano anche ai proprietari che danno case in locazione a studenti: anche per loro il prelievo annuale sarà meno salato, se optano per i contratti a canone "concertato" a livello locale e quindi a prezzi inferiori al mercato.
Tanti dubbi, tante risposte che, da domani, saranno disponibili cliccando www.ilsole24ore.com/universita, insieme allo speciale «La scelta dell'università» con le tabelle di tutte le sedi dei corsi di laurea italiani.

Così si calcolano i 100 km di distanza dalla residenza
Abito a Cappella Maggiore, in provincia di Treviso. Mia figlia frequenta l'università di Udine e ha preso in affitto un appartamento in centro. Gli studi commercialistici che ho interpellato non concordano sulla possibilità o meno di detrarre tale affitto dal mio reddito: qualcuno dice che la distanza non supera i 100 chilometri, qualcun altro sì.

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Come chiarito dalla circolare del 4 aprile 2008, n. 34 dell'agenzia delle Entrate, per poter fruire della detrazione prevista dall'articolo 15 comma 1, lettera i-sexies, del Tuir è necessario che l'università sia ubicata in un comune distante da quello di residenza almeno 100 chilometri e che il comune di residenza dello studente appartenga in ogni caso a una provincia diversa da quella in cui è situata l'università. Per verificare il rispetto del requisito della distanza, è possibile fare riferimento alla distanza chilometrica più breve tra il comune di residenza e quello in cui ha sede l'università, calcolata in riferimento a una qualsiasi delle vie di comunicazione esistenti, ad esempio ferroviaria o stradale. Il diritto alla detrazione sussiste se almeno uno di questi collegamenti risulta pari o superiore a 100 chilometri.

Per le tasse dell'ateneo privato vale l'equivalente pubblico
Vorrei capire come si individua il corso di laurea di una università pubblica corrispondente a quella privata per calcolare la detrazione del 19% sulle tasse universitarie. Mio figlio si iscriverà a economia aziendale alla Luiss, quale sarà l'università pubblica corrispondente? Ho visto che La Sapienza va per fasce di reddito: a quale fascia devo fare riferimento?

La circolare del ministero delle Finanze 11/1987 ha precisato che l'università statale, da assumere a riferimento per la determinazione delle spese di frequenza detraibili, deve essere collocata nella stessa città di quella privata (o in mancanza in una città della stessa regione) e che il corso di laurea può essere anche affine e non necessariamente identico (per esempio, i corsi di laurea in economia politica o in economia aziendale o in scienze economiche e bancarie potranno essere equiparati al corso di laurea in economia e commercio dell' ateneo statale). Circa l'entità della spesa, essa va assunta comunque nella misura piena, senza tenere conto delle riduzioni che possono essere riconosciute dall'ateneo pubblico in ragione delle fasce di reddito familiare complessivo (circolare 18/E/2009).

Il bonus sull'affitto spetta solo all'intestatario
Mia figlia da quest'anno si trasferirà da Firenze per studiare (in altro comune che dista più di 100 chilometri da casa). Dovrebbe prendere in affitto una casa con altre due coinquiline. Per detrarre il bonus affitti per gli studenti fuori porta è necessario fare un contratto per ogni coinquilina o basta farne uno a nome di una delle tre?

Per conseguire il beneficio fiscale (lettera i-sexies, articolo 15, Tuir) occorre che lo studente universitario fuori sede risulti intestatario, oppure cointestatario, di un contratto di locazione stipulato secondo uno degli schemi previsti dalla legge 431/1998, o delle altre figure contrattuali richiamate dalla lettera i-sexies. Non sono ammessi rapporti di sublocazione o di condivisione informali (circolare 21/E/2010).

I posti per l'Erasmus all'ufficio mobilità
Ho letto sul vostro dossier che i posti disponibili per Erasmus cambiano molto da una facoltà all'altra ... Ma come faccio a sapere dove ce ne sono di più così da scegliere quella che mi dà più spazi?

Per conoscere i posti disponibili in ciascuna facoltà è necessario rivolgersi direttamente all'ufficio mobilità dell'ateneo presso cui si è iscritti. Ogni anno ciascun ateneo pubblica un bando per la mobilità LLP/Erasmus, a cui gli studenti possono partecipare presentando la propria candidatura, che sarà inserita in una graduatoria stilata sulla base di alcuni criteri che possono variare da facoltà a facoltà. In generale le domande di partecipazione al programma Erasmus non risultano molto in eccedenza rispetto ai posti disponibili, tuttavia può capitare di non rientrare nei posti banditi per le mete più gettonate e di dover "ripiegare" su una destinazione meno richiesta, che in caso di posti vacanti può bandirli per una seconda volta.

Ogni coinquilino ha lo sconto «intero»
Mio figlio è cointestatario di un contratto d'affitto che ha tutti i requisiti per la detrazione del 19%, ma non riesco a capire se lo sconto fiscale vada calcolato fino a 2.366 euro per tutti e due gli inquilini o la detrazione vada divisa a metà.

Pur in mancanza di un'esplicita conferma da parte dell'agenzia delle Entrate, si deve ritenere che la detrazione possa essere calcolata fino al limite massimo di 2.366 euro, a nulla rilevando la cointestazione del contratto con un altro inquilino, poiché l'importo indicato nella lettera i-sexies) dell'articolo 15 del Tuir costituisce il limite complessivo di spesa di cui può usufruire ciascun contribuente.

Un bel voto di diploma è il passaporto del collegio
Per iscriversi ai collegi universitari di eccellenza si deve essere iscritti a un ateneo della stessa città? È necessario un alto voto al diploma?

I collegi universitari di eccellenza talvolta (non sempre) prevedono che l'aspirante sia iscritto a un ateneo preciso, ma di norma prevedono che lo studente risieda nella struttura del collegio stesso. Anche se talvolta non c'è un vincolo formale che obblighi uno studente a essere iscritto presso un ateneo preciso o quanto meno a un ateneo della stessa zona, è evidente che sussiste un vincolo di fatto. Allo stesso modo, l'alto voto di diploma non è necessariamente elencato fra i requisiti di ammissione, ma è evidente che a parità di altri fattori un voto elevato conferisce un vantaggio nel processo di selezione. Ogni collegio, tuttavia, ha i suoi requisiti di ammissione, e farebbe bene a consultare i bandi dei collegi che le interessano. Un elenco di alcuni (non tutti) collegi di eccellenza e i relativi bandi si trova su www.collegiuniversitari.it. Di solito il sito web di qualsiasi ateneo ospita informazioni su collegi di eccellenza a esso collegati.

Formazione primaria e scienze dell'educazione
Non riesco a capire la differenza tra scienze dell'educazione, scienze della formazione e scienze della formazione primaria. Faccio l'ultimo anno del liceo classico e penso che il formatore sia un lavoro che ha tante prospettive.

I corsi di scienze della formazione e di scienze dell'educazione sono corsi di laurea triennale che prevedono il conseguimento di 180 crediti (circa 60 crediti all'anno); al contrario il corso di laurea in scienze della formazione primaria è organizzato a ciclo unico, ha durata quadriennale e prevede il conseguimento di 240 crediti formativi. In generale, il corso in scienze della formazione primaria prepara alla professione di insegnante della scuola primaria e dell'infanzia, il corso in scienze dell'educazione alla professione di insegnante di asilo nido, insegnante di sostegno ed educatore professionale, mentre i corsi in Scienze della formazione si rivolgono alla preparazione di altri specialisti dell'educazione e della formazione. Informazioni più dettagliate sono reperibili nella banca dati dell'offerta formativa (http://offf.miur.it), dove per ciascun corso di laurea attivato da un ateneo italiano è possibile consultare una scheda informativa circa le caratteristiche del corso.

Il reddito dello studente si somma a quello dei genitori
Frequento il secondo anno di giurisprudenza e lavoro saltuariamente. Nella richiesta della borsa di studio il mio reddito verrà sommato a quello dei miei genitori con i quali vivo?

L'indicatore della situazione economica equivalente (Isee, Dl 31 marzo 1998, n. 109), di cui si tiene conto per l'assegnazione della borsa di studio, prevede che vengano sommati i redditi percepiti da tutti i componenti il nucleo familiare, compreso l'eventuale reddito dello studente che richiede il beneficio; entrano nel computo i redditi complessivi ai fini Irpef, quali risultano dall'ultima dichiarazione presentata o, in mancanza di obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, dall'ultimo certificato sostitutivo rilasciato dal datore di lavoro.

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