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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2011 alle ore 06:40.
Le vincite ottenute con un casinò online che ha sede all'estero entrano nei «redditi diversi» e, di conseguenza, non incontrano nessuna deduzione per le spese sostenute per «produrli». Se superano i 10mila euro e vengono detenute al 31 dicembre su un conto corrente estere di appoggio, vanno poi indicate nel quadro RW del modello Unico.
Sono queste le principali indicazioni offerte dall'agenzia delle Entrate (risoluzione 141/E del 30 dicembre) a chi ha tentato la fortuna su Internet e ha avuto successo.
La risoluzione nasce da un quesito sollevato da un contribuente che ha partecipato a pagamento a un casinò online con sede all'estero. La somma richiesta per partecipare al gioco, così come le eventuali vincite, sono prelevate e accreditate da un conto infruttifero del contribuente, detenuto presso un intermediario finanziario che ha sede nell'isola di Man.
Per capire come tradurre in dichiarazione questa situazione, il contribuente ha chiesto all'agenzia delle Entrate di conoscere il trattamento fiscale in Italia delle somme vinte e non soggette a ritenuta nello Stato estero, cercando anche chiarimenti sull'obbligo di indicare nel quadro RW sia quanto detenuto sul conto estero sia gli eventuali trasferimenti di queste somme fra estero e Italia.
Prima di tutto l'Agenzia, anche se la cosa non è di sua stretta competenza, ricorda che, in base al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, l'esercizio delle scommesse anche online attraverso siti web registrati o con server ubicati all'estero, oppure gestiti da operatori stranieri, è subordinato ad autorizzazione in Italia.
Sul trattamento fiscale da applicare alle vincite in questione, viene precisato che queste rientrano nell'ambito di applicazione dei «redditi diversi», previsti dall'articolo 67, comma 1, lettera d) del Tuir, secondo cui sono tali le vincite delle lotterie, dei concorsi a premio, dei giochi e delle scommesse organizzati per il pubblico e i premi derivanti da prove di abilità o dalla sorte.
L'importo imponibile è rappresentato dall'intero ammontare percepito nel periodo d'imposta, senza alcuna deduzione e, quindi, senza tener conto delle spese sostenute per la loro produzione.