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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2011 alle ore 14:14.

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Irap, graduale eliminazione (articolo 6). Viene conferita al Governo una delega ad hoc per la graduale eliminazione dell'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive. Come prioritaria viene indicata l'esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro.

Irpef con tre aliquote e tassazione redditi finanziari (articolo 2). È previsto che l'Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) sia determinata in base a tre aliquote: 20%, 30% e 40% , da applicare «ad un imponibile per quanto possibile non eroso dalle diverse agevolazioni introdotte nel corso degli anni». La copertura finanziaria della rimodulazione delle aliquote viene effettuata tramite l'eliminazione o la riduzione totale o parziale degli attuali regimi di favore fiscale, ad eccezione per i regimi introdotti in esecuzione di accordi internazionali, o in ottemperanza alla normativa Ue. Altri principi riguardano: l'inclusione, fra i soggetti passivi, degli enti non commerciali; un nuovo sistema di determinazione dell'imponibile e di calcolo dell'imposta, caratterizzato dall'identificazione, in funzione della soglia di povertà, di un livello di reddito minimo personale escluso da imposizione; la concentrazione dei regimi di favore fiscale su natalità, lavoro e giovani; l'inclusione parziale nella base imponibile degli utili percepiti e delle plusvalenze realizzate, fuori dall'esercizio dell'impresa, su partecipazioni qualificate. Previsto un nuovo regime fiscale per i redditi di natura finanziaria, superando la distinzione tra "redditi di capitale" e "redditi diversi" a favore di una unica categoria di "redditi finanziari" assoggettati a un'imposta sostitutiva con una stessa aliquota. Norma già prevista nel Dl 138/2011. Introdotto un livello di aliquota più basso per i redditi di natura finanziaria derivanti da piani di risparmio a lungo termine appositamente istituiti e da forme di previdenza complementare.

Iva, riforma (articolo 3). Principi e i criteri direttivi per la riforma dell'Iva. Nel rispetto dell'ordinamento comunitario sono previste: la revisione graduale delle aliquote (si ricorda che a manovra di Ferragosto ha portato l'Iva ordinaria dal 20 al 21%); la riduzione delle forme di indetraibilità e delle distorsioni della base imponibile; il coordinamento della disciplina Iva con quella delle accise; la razionalizzazione dei sistemi speciali in relazione alla particolarità dei settori interessati.

Pareri parlamentari sui Dlgs di attuazione della delega (articolo 9). In relazione al parere parlamentare sui decreti legislativi di attuazione della delega, viene disposta la costituzione di una apposita Commissione bicamerale, composta da 15 deputati e 15 senatori.

Spesa sociale, riordino (articolo 10). Delega al governo per la riqualificazione e il riordino della spesa in materia sociale. Ecco i principi e i criteri direttivi da rispettare: a) ridefinizione degli indicatori per individuare la reale situazione economica dei singoli cittadini, con particolare attenzione ai nuclei familiari; b) armonizzazione dei diversi strumenti previdenziali, assistenziali e fiscali di sostegno alle condizioni di bisogno, evitando duplicazioni di servizi e responsabilizzando tutti i livelli di governo; c) istituzione di un fondo per l'indennità sussidiaria alla non autosufficienza, da ripartire tra le regioni sulla base di parametri legati alla popolazione, all'età anagrafica e ad alcuni fattori ambientali; d) trasferimento ai Comuni, singoli e associati, del servizio Carta acquisti, tramite delle organizzazioni non profittevoli.

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