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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2011 alle ore 13:05.

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Patto di stabilità, esclusioni di alcune spese (articolo 3, commi da 1 a 3). Si esclude dal computo dell'applicazione delle regole del patto di stabilità per le regioni a statuto ordinario anche le spese effettuate per gli anni 2012, 2013 e 2014 a valere sulle risorse dei cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari, nel limite di un miliardo di euro per ciascuna annualità. Al fine di compensarne gli effetti in termini di fabbisogno e di indebitamento netto, viene istituito un "Fondo di compensazione per gli interventi volti a favorire lo sviluppo", con una dotazione, in termini di sola cassa, di un miliardo per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014.

Pensioni, ecco tutte le novità (articolo 24). Arrivano numerose (e sostanziali) modifiche alla normativa previdenziale vigente, con l'obiettivo, tra l'altro, di rafforzare la sostenibilità di lungo periodo del sistema pensionistico in termini di incidenza della spesa previdenziale sul Pil. In particolare, dal 1° gennaio 2012 si introduce il sistema di calcolo contributivo pro-rata per le quote di pensioni con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere dalla medesima data, quindi anche per i lavoratori che possedevano almeno 18 anni di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996.

Si riconosce la certezza, attraverso un'apposita certificazione, dei diritti dei lavoratori che abbiano già raggiunto, al 31 dicembre 2011, i requisiti al pensionamento ai sensi della normativa previgente. Si prevede che la pensione di vecchiaia possa conseguirsi all'età in cui operano i requisiti minimi previsti dallo stesso articolo 24, disponendo inoltre un incentivo al proseguimento dell'attività lavorativa attraverso una riparametrazione dei coefficienti di trasformazione, calcolati fino all'età di 70 anni. Si sopprime il regime delle decorrenze (cosiddette "finestre mobili") annuali per i soggetti che maturano i requisiti per l'accesso al pensionamento per il pensionamento di vecchiaia e il pensionamento anticipato.

Si attua una revisione complessiva del sistema pensionistico, in particolare accelerando il processo di allineamento del requisito anagrafico previsto per il pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti private da 1° gennaio 2018; incrementando di un anno, dal 2018, il requisito anagrafico per l'accesso all'assegno sociale e ad altre provvidenze specifiche. Allo stesso tempo, viene introdotto un limite anagrafico minimo per l'accesso alla pensione di vecchiaia tale da garantire un'età minima di accesso al trattamento pensionistico non inferiore a 67 anni per i soggetti, in possesso dei predetti requisiti, che maturino il diritto alla prima decorrenza utile del pensionamento dall'anno 2021.

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