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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2013 alle ore 16:35.

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Mario Monti (Ansa)Mario Monti (Ansa)

Da sinistra ostacoli ad una riforma del lavoro «ad ampio raggio»
Parlando in conferenza stampa, il Professore ha sottolineato come nel corso dell'ultimo anno il centrodestra abbia ostacolato la riforma della giustizia, mentre il centrosinistra non è stata disponibile a una riforma del lavoro «a più ampio raggio». Anche per questo, secondo il premier, è ora necessario fare «altri passi avanti» nelle riforme per non vanificare i risultati di quelle già fatte.

Licenziamenti, nessuna revisione della nuova disciplina
Il modello di riferimento è quello della flexsecurity già proposto dal senatore del Pd Pietro Ichino, ora candidato con i centristi. «Non si propone una revisione della nuova disciplina dei licenziamenti individuali introdotta dalla legge 92 del 2012 - spiega il documento che riassume le proposte dei montiani per il mercato del lavoro distribuito alla stampa prima della conferenza stampa di Monti - ma la possibilità di sperimentare soluzioni più flessibili, in particolare per la regolarizzazione delle collaborazioni continuative autonome irregolari».

Flessibilità buona e riduzione del cuneo fiscale
L'idea é quella di ridurre in modo «incisivo» il cuneo fiscale e contributivo e assicurare maggiori tutele sostanziali anche sul piano della continuità del lavoro, del reddito e delle pensioni a fronte di un'assunzione a tempo indeterminato, senza tuttavia provocare aumenti rilevanti in termini di costo e rigidità. In pratica, l'obiettivo è quello di introdurre forme di «flessibilità buona» anche attraverso la messa a punto di un nuovo sistema di welfare pensato per tutte le tipologie contrattuali, a cui dovranno essere riconosciuti diritti sociali e previdenziali il più possibile uniformi.

Detassare il lavoro femminile e Codice del lavoro semplificato
Le Linee guida prevedono anche una razionalizzazione delle norme con la definizione di un Codice del lavoro, integrato nel Codice civile, composto da un numero limitato di articoli, «leggibile e comprensibile direttamente dai milioni di persone interessate alle sue applicazione e traducibile in inglese». Altra priorità è poi l'innalzamento del tasso di occupazione femminile dall'attuale 46% al 60% (media europea) grazie alla detassazione selettiva e un Piano straordinario per gli asili nido e per l'offerta di un servizio qualificato di assistenza alle persone non autosufficienti.

Le spese militari
Riguardo all'acquisto degli F35, Monti ricorda che « l'Italia ha aderito al programma nel 1999 con il Governo D'Alema, ha confermato la partecipazione con il secondo Governo Berlusconi nel 2002 e poi ci sono stati ulteriori passi fatti dal governo Prodi e nel febbraio nel 2009 dal governo Berlusconi. Il nostro Governo è stato l'unico a ridurre il numero degli F35 da 131 a 90».

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