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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2013 alle ore 06:44.
Una proposta innovativa arriva dal presidente della Cnpadc, Renzo Guffanti: «Per il bilancio dello Stato ogni spesa è un costo mentre - sottolinea - per noi può anche rientrare tra gli investimenti; alla Repubblica mancano risorse da investire in infrastrutture, noi quelle risorse le abbiamo, così come abbiamo debiti di lungo periodo; per noi investire quanto oggi diamo in tasse (per le sole rendite finanziarie quest'anno sono 20 milioni di euro) in infrastrutture che una volta ultimate daranno anche delle rendite sarebbe un'opportunità».
Un altro argomento non più procrastinabile, e al centro dell'incontro di ieri, riguarda la natura giuridica degli enti di previdenza dei professionisti, in crisi da quando le Casse sono state inserite, per motivi statistici, nell'elenco Istat; le Casse si sono trovate a essere trattate ora come enti pubblici (si veda la spending review) ora come soggetti privati (tassazione delle rendite al 20%). «Un problema – spiega Roberto Garofoli, neo segretario generale della presidenza del Consiglio e consigliere di Stato – che nasce perché l'obbligatorietà di versare i contributi viene interpretata dal Consiglio di Stato come un "finanziamento pubblico"».
Per Francesco Verbaro, docente alla Scuola superiore della pubblica amministrazione, «il legislatore ha fatto un uso distorto dell'elenco Istat e l'inserimento delle Casse nella spending review, oltre a togliere risorse, distoglie l'attenzione delle Casse dal loro "core", e cioè garantire una pensione adeguata ai propri iscritti».
Un'incertezza pericolosa, sottolinea Aristide Police, docente di Diritto amministrativo a Tor Vergata, che determina nelle Casse il timore di prelievi spot, e quindi ne condiziona la strategia e la programmazione di medio e lungo periodo. Un altro elemento di rischio per l'equilibrio del sistema riguarda la magistratura, che non solo si è espressa sulla natura pubblica degli enti (si veda il Consiglio di Stato) ma che ha anche annullato delibere fatte dalle Casse, approvate dai ministeri e pubblicate in Gazzetta Ufficiale, che cercavano di ridurre il divario nei trattamenti di vecchi e nuovi iscritti, mettendo in crisi la stabilità degli enti. «Serve una messa in sicurezza sulle misure che abbiamo preso – chiede Guffanti – perché quest'equivoco è forse più penalizzante della natura ambivalente che ci dà lo Stato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La proposta
01|ELENCO ISTAT
Il testo che riunisce le proposte di legge presentate da Cesare Damiano e da Aldo Di Biagio interviene su diversi aspetti che riguardano le Casse di previdenza dei professionisti. Per quanto concerne la presenza delle stesse nell'elenco Istat delle amministrazioni pubbliche, si introdurrebbe una doppia sezione dell'elenco, con l'esclusione delle Casse dalle disposizioni di finanza pubblica
02|FONDO DI GARANZIA
Per assicurare stabilità finanziaria, nell'interesse degli iscritti alle Casse, viene istituito un fondo di garanzia con personalità giuridica e con gestione autonoma i cui interventi sono assistiti
dalla garanzia di ultima
istanza dello Stato
03|COLLABORAZIONE
Gli enti si possono consorziare per diventare più efficienti. In tal caso possono beneficiare di un trattamento fiscale di miglior favore
HANNO DETTO
Cesare Damiano
Presidente comm. Lavoro Camera
Il tema della doppia
tassazione è un ambito
su cui intervenire
unendo le forze
Maurizio Sacconi
Presidente comm Lavoro Senato
L'adeguatezza si trova
evitando l'elusione
o l'erosione di quanto
accantonato
Andrea Camporese
Presidente Adepp
Riducendo le tasse
si potrebbe alimentare
un fondo di garanzia
per le Casse private
Renzo Guffanti
Presidente Cnpadc
Investire in infrastrutture
quanto versiamo in tasse
sarebbe per noi
un'opportunità
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