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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2013 alle ore 15:55.

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Ingegneri: burocrazia e lobbies ostacolano la ripresa

Controlli
Altro punto sul quale lavorare è quello della semplificazione delle procedure. "Siamo il paese con il maggior numero di regole e norme ma anche quello con il maggior numero di controlli amministrativi, nonché con il maggior numero di enti che si sovrappongono". Questa congerie di interventi, però, non corrisponde a un'efficacia reale delle verifiche. Per questo gli ingegneri auspicano un forte processo di semplificazione, che li veda protagonisti. "Oltre il 90% degli ingegneri – spiega Zambrano - si dichiara disponibile ad assumersi la responsabilità per l'avvio di interventi di medio bassa complessità, secondo il principio di sussidiarietà già applicato in altri paesi". A questa assunzione di responsabilità, però, deve corrispondere un drastico intervento di snellimento della macchina pubblica, che passi dal "disboscamento della miriade di soggetti istituzionali che intervengono in ogni singola sia pur semplice procedura". Anche se "su questo fronte i segnali che vengono dalla politica non sono per niente positivi".

Una severa critica al mondo politico e ai suoi funzionari
In un decennio il numero di professionisti è sensibilmente aumentato, la realtà economica globale, profondamente mutata. Dato questo scenario, Zambrano sottolinea la necessità di un rinnovamento " le professioni ne sono consapevoli, ma la soluzione non è un liberismo senza regole". La colpa di questo stato di cose? Secondo Zambrano è dei Governi, di centro destra e di centro sinistra che, con maggioranze forti o risicate hanno voluto scrivere, di fatto, solo l'indice delle necessarie riforme di settore, mostrando, verso il sistema delle professioni, solo la volontà di acquisirne il consenso, senza mai avere un'effettiva volontà di assicurare il necessario profondo rinnovamento. Così come si deve risolvere una volta per tutte il conflitto di competenze tra organi dello stato. La soluzione suggerita? Se non è possibile cambiare la mentalità di chi per anni ha gestito il meccanismo di produzione normativa e legislativa, che di fatto è stato teso solo ad aumentare il potere della burocrazia a discapito delle necessità del paese e dei cittadini, non possiamo che pensare di intervenire in maniera sistematica, incisiva ed istituzionale nei processi decisionali. Già sono state evidenziate le criticità di un sistema imperniato e chiuso intorno all'operato di alti funzionari che da sempre hanno gestito questo immenso potere, spesso passando da un ministero all'altro, da un organismo all'altro, gestendo autorità varie, commissioni ed incarichi vari. Noi sappiamo che lo Stato è e resta cruciale per lo sviluppo ma deve essere uno Stato efficiente, moderno, snello. Una rivoluzione per l'Italia.

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