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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2013 alle ore 08:30.

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Capitali all'estero, spunta un nuovo rientro tassato. Ma non sarà un condono nè un nuovo scudo fiscale

Intanto, Martino ha anticipato i passaggi chiave di quello che sarà il procedimento di "regolarizzazione". In una prima fase (intitolata "no name") i professionisti, dopo aver effettuato le verifiche antiriciclaggio, saranno ammessi a chiedere chiarimenti preliminari all'Ucifi in modo da avere tutti gli elementi tecnici per consigliare i propri assistiti salvaguardandone l'anonimato. Anonimanto che verrà meno, ovviamente, quando si deciderà di firmare l'autodenuncia. In questa seconda fase, l'amministrazione finanziaria valuterà la domanda alla luce di una serie di requisiti soggettivi (potranno essere ammessi i titolari dei capitali sottratti a tassazione, anche proquota, ma la prima istanza farà stato, e i loro eredi) e oggettivi. La "confessione" dovrà essere "tempestiva" (vale a dire la potranno esercitare solo coloro che non hanno ancora subito verifiche o ricevuto questionari), piena e veritiera. Il contribuente dovrà dire al Fisco anche come intende gestire i capitali emersi e anche ciò sarà oggetto di valutazione (una cosa è volerli lasciare in un trust all'estero altra cosa sarà il reimpiego, ad sempio, nella propria azienda). La denuncia poi dovrà anche essere allargata alle modalità e ai canali utilizzati per esportare e amministrare all'estero i beni.

In cambio di una collaborazione di questo tipo il contribuente che dovrà comunque pagare imposte e interessi su tutte le annualità accertabili, potrà puntare a uno sconto sulle sanzioni come previsto dall'articolo 7, comma 4 del decreto leguislativo 472/97 (fino alla metà del minimo).

@MarcoBellinazzo

Cosa cambia
01|LA CIRCOLARE

La circolare 25 del 31 luglio 2013 ha affidato agli uffici che si occupano dei controlli sull'estero «lo sviluppo di attività volte alla volontaria disclosure di attività economiche e finanziarie illecitamente detenute all'estero da contribuenti nazionali»

02|LE DUE FASI
Il procedimento di "regolarizzazione" prevede in una prima fase che i professionisti possano chiedere chiarimenti preliminari all'Ucifi in modo da avere tutti gli elementi tecnici per consigliare i propri assistiti sull'opportunità di aderire alla disclosure, salvaguardandone l'anonimato
Se il contribuente deciderà di di firmare l'autodenuncia, l'amministrazione finanziaria valuterà la domanda alla luce di una serie di requisiti soggettivi (potranno essere ammessi i titolari dei capitali sottratti a tassazione, anche pro quota, ma la prima istanza farà stato e i loro eredi) e oggettivi

03|I REQUISITI
La "confessione" dovrà essere "tempestiva", vale a dire la potranno esercitare solo coloro che non hanno ancora subito verifiche o ricevuto questionari, piena e veritiera.

04|IL VANTAGGIO
In cambio di una collaborazione piena il contribuente che dovrà comunque pagare imposte e interessi su tutte le annualità accertabili, potrà puntare a uno sconto sulle sanzioni fino alla metà del minimo

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