Norme & Tributi

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Abuso del diritto, reato solo con frode

L'abuso del diritto sarà reato in un numero limitato di casi, solo quando le operazioni effettuate dai contribuenti rappresenteranno una simulazione oggettiva o soggettiva. In pratica, il penale scatterà esclusivamente nelle nuove ipotesi di frode con cui sarà allargato l'ambito operativo dell'attuale articolo 3 del Dlgs 74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici). Il decreto attuativo su cui si sta ancora lavorando agirà, infatti, a più ampio raggio su tutto il fronte della «certezza del diritto» con disciplina dell'abuso, revisione dei reati e delle sanzioni e cooperative compliance, per i grandi contribuenti.

L'abuso del diritto non dovrebbe di per sé costituire un'ipotesi di illecito penalmente rilevante. Lo potrebbe diventare quando “sfocia” nella frode fiscale proprio con il nuovo riferimento alle ipotesi di operazioni simulate. Anche se non saranno ritenuti comportamenti fraudolenti «la sola violazione degli obblighi di fatturazione e di annotazione dei corrispettivi nelle scritture contabili o la sola indicazione nelle fatture o nelle annotazioni di corrispettivi inferiori a quelli reali». Allo stesso tempo si punta a circoscrivere l'utilizzo di documenti falsi con la loro registrazione nelle scritture contabili obbligatorie o con la detenzione in ottica di costituireuna prova nei confronti del fisco.

I fronti aperti
Strada spianata, quindi, verso un approdo in tempi stretti verso il Consiglio dei ministri? Non proprio. Restano ancora incognite sull'esatta definizione dell'abuso del diritto. Allo stato attuale l'auspicio dell'agenzia delle Entrate è che ci sia un perimetro chiaro senza lasciare spazio a nuove interpretazioni. Un modello alla “tedesca”, secondo il direttore Rossella Orlandi, potrebbe essere una soluzione adeguata da prendere a riferimento. In Germania la contestazione scatta solo quando il contribuente sceglie una soluzione non supportata da una valida ragione economica, che comporta per lui o per un terzo un beneficio fiscale non previsto dalla legge e l'onere della prova sull'appropriatezza o meno delle strutture utilizzate è a carico delle autorità fiscali.

Altri aspetti da mettere a punto riguardano il penale. Bisognerà capire se la riscrittura dell'articolo 3 del Dlgs 74/2000 sarà quella definitiva o potrebbe essere ulteriormente rivista. C'è poi la dichiarazione infedele. Sull'ipotesi formulata nelle prime bozze di decreto, che punta a portare la soglia a 200mila euro, ci sono ancora perplessità, come quella manifestata proprio da Rossella Orlandi a margine dell'audizione in Senato di ieri. Il limite sarà sicuramente alzato rispetto agli attuali 50mila euro ma resta ancora da capire a quale livello sarà fissata l'asticella. Si va invece verso la conferma della depenalizzazione dell'ommesso versanto Iva. Mentre le nuove regole sull'abuso del diritto si applicheranno solo agli accertamenti effettuati dopo l'entrata in vigore e per il passato saranno sanate le vecchie contestazioni solo a condizione che non sia stato ancora notificato un avviso da parte dell'Agenzia (si veda quanto anticipato dal Sole 24 Ore di martedì 18 novembre).

Operazioni estere
Per definire questi aspetti potrebbe occorrere ancora un po' di tempo e il decreto potrebbe anche arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri non la prossima settimana ma comunque entro la fine dell'anno. Allo stesso tempo si sta lavorando anche ad altri capitoli della delega come le operazioni internazionali (tra cui la disciplina dei costi di trasferimento e la deduzione dei costi black list), mentre il nuovo decreto sulle semplificazioni con l'introduzione dell'Iri (l'imposta sul reddito dell'imprenditore) e il regime di cassa per tutti i contribuenti in contabilità semplificata potrà salire in rampa di lancio soltanto con la definizione delle nuove regole sulla fatturazione elettronica: «Non ci potrà essere un regime di cassa senza la fatturazione elettronica», ha ribadito ieri sempre Rossella Orlandi al Sole 24 Ore prima di intervenire al convegno «La crisi di impresa: problemi, soluzioni e proposte» promosso, tra gli altri, dall'Igs (Istituto per il governo societario) alla Luiss di Roma.


Le possibili modifiche
ABUSO DEL DIRITTO - Illeciti penali limitati
L'ipotesi a cui si sta lavorando è quella di ridurre i margini «penali» dell'abuso del diritto soltanto ai casi in cui la violazione tributaria sconfina nella frode. Un effetto che si otterrebbe dalla riscrittura dell'articolo 3 del Dlgs 74/2000 (dichiarazione fraudolenta con altri artifici) che potrebbe ricomprendere anche le operazioni simulate oggettivamente o soggettivamente

GLI ALTRI REATI - Dichiarazione infedele e Iva
Secondo le bozze circolate in questi giorni la soglia per la dichiarazione infedele dovrebbe essere elevata dai 50mila euro attuali a 200mila euro. Ma la decisione sul livello a cui fissare l'asticella non è ancora definitiva e potrebbe essere modificata. Arrivano conferme, invece, per la depenalizzazione del reato di omesso versamento dell'Iva

PACCHETTO IMPRESE - Regole più certe con l'estero
Si sta lavorando anche alla definizione del pacchetto sulla fiscalità delle imprese. Passi in avanti sono stati fatti sulla scrittura di nuove regole per le operazioni con l'estero (come, per esempio, sul transfer pricing e sui costi black list. Il decreto sull'Iri (imposta sul reddito dell'imprenditore) e il regime di cassa per i contribuenti in contabilità semplificata potrà partire solo di pari passo con la fatturazione elettronica