Norme & Tributi

Isee, i compensi ai Caf restano bloccati per sei mesi

  • Abbonati
  • Accedi
PRESTAZIONI AGEVOLATE

Isee, i compensi ai Caf restano bloccati per sei mesi

Restano bloccati per sei mesi i compensi per i Caf che collaboreranno con l’Inps nella raccolta e nella trasmissione delle dichiarazioni relative all’Isee, l’indicatore della situazione economica delle famiglie che serve a chiedere prestazioni sociali, scolastiche e sanitarie agevolate. Lo prevede il testo della convenzione per il 2015 firmata il 22 gennaio dal commissario straordinario dell’Inps Tiziano Treu, che dovrebbe sbloccare lo stallo nell’operatività dei Caf sul fronte del nuovo Isee. A luglio il testo della convenzione (28 articoli in tutto) sarà rivisto e i compensi potranno essere eventualmente adeguati.

Con la firma dei Caf, dovrebbe ripartire, entro questa settimana o, al più tardi, all’inizio della prossima, l’attività dei centri a supporto dei cittadini interessati ad avere l’Isee: la precedente convenzione era scaduta infatti il 31 dicembre 2014, e molti utenti che si erano rivolti ai centri di assistenza fiscale per avere un aiuto a compilare la Dsu (la dichiarazione sostitutiva unica che è il primo passo per la richiesta dell’Isee), erano stati invitati a ripresentarsi entro una decina di giorni.

L’Inps riconoscerà dunque ai Caf i compensi già definiti nel 2012:
- 8 euro se la dichiarazione Isee si riferisce a un solo soggetto;
- 10,80 euro se la dichiarazione è riferita ad un numero di componenti del nucleo da due a cinque soggetti;
- 13,20 euro se il nucleo familiare è composto da più di cinque soggetti.
Comunque, la spesa totale dell’Inps per remunerare la collaborazione dei Caf sulla certificazione Isee non potrà superare per il 2015 la somma di 76 milioni di euro. Se questo tetto dovesse essere superato, gli importi dei compensi dovrebbero essere riproporzionati di conseguenza.

I Caf non potranno chiedere alcun contributo ai cittadini per compilare la Dsu: per ogni richiesta di corrispettivi all’utenza, la convenzione prevede l’applicazione di una penale di 300 euro, «fatto salvo l’eventuale risarcimento del danno ulteriore». E se la richiesta di contributo ai cittadini sarà ripetuta in modo sistematico, la convenzione con il Caf sarà risolta automaticamente.

Un punto, questo, che suscita perplessità negli operatori dei Caf: «Dai confronti che avevamo avuto con l’Inps - spiega Valeriano Canepari, coordinatore della Consulta dei Caf - ci era parso che non ci fosse contrarietà sulla possibilità di chiedere un contributo agli utenti, data la complessità della nuova certificazione Isee e dato che questo è possibile per la compilazione dei 730». Anche per il mancato o parziale invio, da parte del Caf, di documentazione richiesta dall’Inps, è applicata la sanzione da 300 euro. Una serie di penali (da 5 a 45 euro) sono previste poi per i ritardi nell’invio all’Inps delle Dsu acquisite dai cittadini.

© Riproduzione riservata