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Certificazione unica, niente sanzioni per ritardi sui redditi degli autonomi

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FISCO

Certificazione unica, niente sanzioni per ritardi sui redditi degli autonomi

L’agenzia delle Entrate viene incontro alle preoccupazioni sollevate da professionisti e sostituti d’imposta. Niente sanzioni per gli invii della certificazione unica (l’attestazione che da quest’anno prende il posto del Cud) oltre la scadenza di lunedì 9 marzo soltanto però in relazione ai redditi che non serviranno per preparare il 730 precompilato di dipendenti (e assimilati) e pensionati. Si tratta essenzialmente dei redditi di lavoro autonomo non occasionale. In termini ancora più semplici, i compensi erogati a professionisti e autonomi con partita Iva.

Il comunicato diffuso dall’Agenzia sottolinea di aver reso disponibili le specifiche tecniche per l'invio telematico dei dati in anticipo rispetto al termine del 15 febbraio 2015. E di aver organizzato diversi incontri con i professionisti del settore e messo a disposizione un software gratuito per la compilazione e l'invio delle certificazioni.

Per il primo anno dell’invio della certificazione unica gli operatori potranno scegliere se compilare la sezione dedicata ai dati assicurativi relativi all'Inail e se inviare o meno le certificazioni contenenti esclusivamente redditi esenti.

E considerato prorio che si tratta del primo anno di invio, le certificazioni uniche contenenti soltanto redditi non dichiarabili mediante il modello 730 (come i redditi di lavoro autonomo non occasionale) possono essere inviate anche dopo il 9 marzo senza l’applicazione di sanzioni.

Le sanzioni
Ma quali sono le penalità? Il decreto sulle semplificazioni fiscali (Dlgs 175/2014) che ha istituito la dichiarazione precompilata ha previsto l’applicazione di una sanzione di 100 euro per ogni certificazione unica tardiva o inviata oltre i termini (la scadenza normalmente è il 7 marzo che, però, quest’anno cade di sabato e quindi il termine slitta a lunedì 9). L’unico modo per evitarla è trasmessere la certificazione unica corretta entro cinque giorni dalla scadenza. E a Telefisco è stata la stessa agenzia delle Entrate a chiudere alla possibilità di effettuare il ravvedimento operoso in considerazione proprio dei tempi stretti per mettere in moto l’operazione del 730 precompilato, che dovrà essere messo a disposizione dei contribuenti interessati entro il 15 aprile.

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