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I guidatori di Uber pop non sono tassisti

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Diritto

I guidatori di Uber pop non sono tassisti

L’attività degli autisti di Uber Pop non è accostabile a quella dei tassisti. Per questo il giudice di pace di Genova ha annullato le sanzioni comminate dalla Polizia locale del capoluogo ligure a un guidatore che offriva servizi di trasporto persone a pagamento sotto l’egida di Uber, la start-up statunitense divenuta ormai una multinazionale che sta cambiando il mercato del settore con tariffe competitive, suscitando in tutto il mondo proteste e interventi delle autorità.

La sentenza di Genova (la cui copia non è al momento disponibile, per ragioni di riservatezza del guidatore) è un precedente importante, se non altro perché fornisce alle forze dell’ordine un orientamento. Infatti, il verbale annullato riguardava l’esercizio abusivo dell’attività di taxi (articolo 86 del Codice della strada), mentre sarebbe stato corretto sanzionare l’esercizio abusivo del servizio di noleggio con conducente (articolo 85). Questa è l’interpretazione che ha dato ieri pomeriggio della sentenza la Prefettura di Genova e tanto è bastato per fermare le proteste dei tassisti, che stavano montando in città dopo che si era diffusa la notizia della decisione del giudice di pace.

La differenza tra le due ipotesi di violazione è fondamentale, perché nel caso dei taxi le sanzioni sono ben più pesanti e dissuasive (e forse è per questo che gli agenti sono portati ad applicarle al posto di quelle che riguardano il noleggio con conducente): pagamento di 168 euro e sospensione della carta di circolazione da due a otto mesi, contro un pagamento di 1.761 euro, confisca del veicolo e sospensione patente da quattro a 12 mesi. Inoltre, a chi viene riconosciuto tassista abusivo la licenza di guida viene revocata se si accerta una recidiva nell’arco di un triennio.

La sentenza ha escluso l’applicazione della norma sui taxi perché Uber Pop è un servizio di condivisione volontaria della propria auto per esigenze di mobilità privata all’interno di un social network.

Mancano quindi i requisiti tipici del trasporto pubblico, primo fra tutti l’obbligo di prestare il servizio a chiunque lo chieda.

Va ricordato che la caratteristica di Uber Pop è il fatto che a guidare è un comune automobilista. È la variante più recente del servizio Uber “classico” (denominato Black), un noleggio con conducente che, grazie alla possibilità di prenotare “al volo” tramite una app, diventa simile alla funzionalità dei taxi.

La sentenza di Genova è valutata con cautela dalla stessa Uber. La general manager, Benedetta Arese Lucini, ha dichiarato che resta «la necessità di provvedere a una nuova e organica normativa nel settore del trasporto e della mobilità, che tenga conto delle nuove tecnologie che di fatto lo hanno già rivoluzionato a vantaggio della collettività».