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Orlandi: grazie alla fattura elettronica miliardi di risparmi

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Orlandi: grazie alla fattura elettronica miliardi di risparmi

L'obbligo di fatturazione elettronica nei confronti di tutta la pubblica amministrazione porterà «alcuni miliardi di risparmi per la collettività». Lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, nel suo intervento alla conferenza stampa in vista dell'estensione dal 31 marzo del sistema a tutta la Pa, compresi enti locali e Asl, annunciando che sono attese 50 milioni di fatture in formato elettronico. Una stima del Politecnico di Milano, ha spiegato il presidente della commissione sull'Anagrafe tributaria, Giacomo Portas, «indica a regime risparmi tra 1,7 e 2 miliardi».

Orlandi: con fattura elettronica recupero evasione
Non solo. Per Orlandi il sistema di fatturazione elettronica permetterà «un recupero di evasione importante» e «in futuro permetterà controlli, veloci, preventivi e non invasivi». Il direttore dell'Agenzia delle Entrate ha anche sottolineato che al momento il sistema di interscambio su cui transitano le fatture elettroniche (già attive verso le amministrazioni centrali) non è utilizzato «per l'accertamento, ma è stato già utilizzato per la valutazione di alcuni fenomeni».

Portas: con fattura elettronica risparmi e lotta a corruzione
«Enormi risparmi (a partire dall’archiviazione delle fatture), secondo il Politecnico di Milano fino a 2 miliardi, e una più serrata lotta alla corruzione». Sono questi i principali vantaggi della fattura elettronica» citati dal presidente della Commissione di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria Giacomo Portas (Pd). «In questa legislatura abbiamo deciso di accelerare tutte le procedure affinché la fattura elettronica diventasse obbligatoria» ha aggiunto Portas, che ha parlato di «grande occasione per modernizzare il nostro Paese» e di norma che ci «avvicina all’Europa», obbligando a partire dal 31 marzo «all’utilizzo della fatturazione elettronica all’interno delle pubbliche amministrazioni».

Orlandi: atti dirigenti validi anche dopo sentenza Consulta
Orlandi è tornata anche sulla sentenza della Consulta che ha dichiarati illegittimi gli incarichi conferiti a livello apicale, senza concorso, nell’Agenzia delle Entrate e in quella delle Dogane. Il direttore ha definito «vergognoso tentare di fare impugnare» gli atti firmati dai dirigenti “decaduti” delle agenzie fiscali, perché «si fanno perdere soldi ai cittadini».E ha aggiunto: «Smettiamola di far girare sciocchezze, gli atti sono validi, non si facciano spendere soldi inutili ai cittadini per i ricorsi». Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, ha spiegato Orlandi, «aspettiamo con serenità una soluzione immediata che non dipende da noi: noi i concorsi li abbiamo banditi, ma mancano i Dpcm che spetta al governo fare. E sono passati quattro governi ma ancora questi Dpcm non ci sono».

«Restano 300 dirigenti, non sono sufficienti»
Quanto al numero di dirigenti operativi dopo la sentenza della Consulta «sono meno di 300 e non sono sufficienti». «Non so - ha aggiunto - come faremo nell'immediato, ci stiamo organizzando con la forza» di oltre 41mila persone che lavorano in Agenzia. Certo «di dirigenti noi già ne abbiamo pochi, perché a regime in pianta organica ne abbiamo una percentuale di circa a 1 a 40, molto inferiore alle altre amministrazioni», ha spiegato ancora Orlandi.

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