Norme & Tributi

Ecco gli immobili vaticani esenti dalle imposte italiane

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Ecco gli immobili vaticani esenti dalle imposte italiane

L'accordo siglato oggi tra Vaticano e Italia in materia fiscale «attua – come ha spiegato il vicedirettore della Sala Stampa, padre Ciro Benedettini – quanto previsto dal Trattato del Laterano relativamente all'esenzione dalle imposte per gli immobili della Santa sede indicati nello stesso trattato».

Il Trattato fra la Santa Sede e l'Italia sottoscritto l'11 febbraio 1929 fu pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis n. 6 del 7 giugno 1929 ed elenca (con tanto di pianta cartografica) gli immobili del Vaticano con privilegio di extraterritorialità e con esenzione da espropriazioni e da tributi.

Sono dodici quelli con privilegio di extraterritorialità e con esenzione da espropriazioni e da tributi, otto quelli solo esenti da espropriazioni e da tributi.

Del primo elenco fanno parte la Basilica e il Palazzo apostolico Lateranense ed annessi con la Scala Santa, la Basilica di S. Maria Maggiore con gli edifici collegati, la Basilica di San Paolo e i suoi edifici, il Palazzo pontificio di Castel Gandolfo, il Palazzo della Dataria, quella della Cancelleria, quello di Propaganda Fide. E inoltre, il Palazzo di San Callisto in Trastevere, quello dei Convertendi (ora Congregazione per la Chiesa Orientale) in Piazza Scossacavalli, quello del Sant'Offizio e adiacenze. E ancora: Palazzo del Vicariato in via della Pigna e immobili sul Gianicolo.

Gli immobili esenti da espropriazioni e da tributi sono: l'Università Gregoriana e quella della Pilotta, l' Istituto Biblico, il Palazzo dei Santi XII Apostoli, quello annesso alla Chiesa di Sant'Andrea della Valle e quello alla Chiesa di San Carlo ai Catinari, l'Istituto Archeologico - Istituto Orientale - Collegio Lombardo - Collegio Russo, i Palazzi di Sant' Apollinare e la Casa di esercizi per il Clero in Santi Giovanni e Paolo.

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