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Professionisti al pari delle imprese negli incentivi, il dialogo è…

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Professionisti al pari delle imprese negli incentivi, il dialogo è aperto


Avanza, a piccoli passi, l'apertura anche ai liberi professionisti degli incentivi riservati alle imprese. Il dialogo è stato ufficialmente avviato oggi con un tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico coordinato dal sottosegretario Simona Vicari. Un nuovo incontro si terrà tra due settimane, ma si sono posti intanto i presupposti per estendere alle professioni le prime agevolazioni: per zone franche urbane e digitalizzazione delle Pmi, mentre sull'accesso ai fondi Ue Horizon 2020 e Cosme ci sarà un passaggio tecnico in Conferenza Unificata con un apposito protocollo con le Regioni.
Al tavolo del Mise hanno partecipato Cup, Confprofessioni, Adepp, Confassociazioni e Rete professioni tecniche: il percorso si preannuncia piuttosto complicato, anche considerando la necessità di dividere risorse costanti per una platea più ampia, ma al ministero ritengono raggiungibili alcuni risultati.

Le zone franche potrebbero essere il primo banco di prova, mentre per i voucher finalizzati a processi di digitalizzazione manca ancora un decreto attuativo del ministero dell'Economia. «Si tratta di strumenti che potremmo ampliare senza ricorrere a nuove norme ma in via amministrativa - spiega il sottosegretario Vicari - e sarebbe un primo passo importante. Oggi l'unico strumento già aperto alle libere professioni è il Fondo centrale di garanzia ma le richieste dei professionisti sono state appena 200. Davvero troppo poco: ancora non si conosce questa opportunità e per questo motivo siamo pronti a supportare gli ordini e le associazioni in un lavoro di diffusione sul territorio».L'idea del ministero è che per alcuni strumenti possa essere sufficiente il requisito della partita Iva, senza l'obbligo dell'iscrizione del professionista alla camera di commercio.

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