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Bce: in Eurozona la ripresa si sta consolidando

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Bce: in Eurozona la ripresa si sta consolidando

I mercati del lavoro nell'Eurozona, «seppur ancora deboli, mostrano segnali di miglioramento». Lo scrive la Bce nel Bollettino diffuso in mattinata. Le informazioni più recenti desunte dalle indagini, continua la Bce, «prospettano un miglioramento dei mercati del lavoro in certa misura piu' rapido nel prossimo futuro».

In generale, la Bce nel suo bollettino fa notare che le indagini più recenti condotte nell'area dell'euro «segnalano un consolidamento della ripresa economica nel periodo a venire». Su un orizzonte temporale più lungo, continua la Bce, «il recente calo dei corsi petroliferi dovrebbe favorire la crescita, soprattutto la domanda interna, attraverso un aumento del reddito disponibile reale delle famiglie e dei profitti delle imprese». I dati diffusi più di recente come l'indice composito dei responsabili degli acquisti e l'indice del clima economico, spiega la Bce, sono migliorati fra il quarto trimestre dello scorso anno e il primo di quest'anno: nel primo trimestre gli indicatori si sono collocati su livelli superiori alle rispettive medie di lungo periodo, «segno che la ripresa si sta rafforzando».

Inflazione «su una traiettoria ascendente»
L'inflazione nell'area dell'euro «è rimasta negativa negli ultimi mesi, ma si colloca su una traiettoria ascendente». La Bce spiega che «l'inversione di tendenza delle spinte inflazionistiche inizia a emergere lentamente in altri dati più recenti». Le pressioni inflazionistiche, secondo la Bce, «rimangono deboli, ma il recente deprezzamento dell'euro esercita alcune spinte al rialzo». Le previsioni, redatte sulla base delle informazioni disponibile e dei prezzi correnti dei contratti futures per il petrolio, parlano di «un'inflazione armonizzata che dovrebbe rimanere molto bassa nei mesi a venire prima di tornare ad aumentare».

Tassi ai minimi storici grazie al Qe
I tassi di interesse nell'area dell'euro «hanno raggiunto nuovi minimi storici dopo che l'Eurosistema ha dato avvio agli acquisti nell'abito del Programma di acquisto di attività del settore pubblico» il 9 marzo. È quanto sottolinea ancora la Bce, commentando l'effetto del Qe europeo varato di recente dalla Bce. «Nei primi giorni del programma - si legge ancora - il calo dei tassi è stato significativo e generalizzato in termini di scadenze nella maggior parte dei Paesi». Tra inizio marzo e metà aprile, tutti i Paesi «eccetto la Grecia, hanno registrato una flessione dei rendimenti dei titoli pubblici, in particolare i Paesi con un rating più elevato». Il rendimento medio sulle obbligazioni sovrane a dieci anni dell'area «si è ridotto di 14 punti base, collocandosi allo 0,8% circa alla fine del periodo in esame». Cali significativi sulle scadenze più lunghe «hanno determinato un ulteriore appiattimento delle curve dei rendimenti sovrani in tutta l'area». Sulle scadenze brevi, infine, «un numero crescente di Paesi dell'area ha registrato rendimenti negativi».

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