«Il decreto sulla riforma del catasto sarà pronto entro questo mese, il sistema sarà rivisitato tenendo fermo il concetto dell'invarianza di gettito che dovrà essere valutata su base locale e non nazionale. E inoltre via gli imbullonati da questa partita: i macchinari industriali non faranno valore catastale, a differenza di capannoni e strutture in muratura ». Luigi Casero, vice ministro dell'Economia, anticipa i contenuti della proposta governativa (la terza dopo due tentativi, falliti, nel 1990 e nel 2005) a margine della tavola rotonda organizzata ieri a Vicoforte Mondovì (Cn) ,dal collega di governo Enrico Costa, vice ministro della Giustizia.
Che la proposta sia tecnicamente pronta a essere presentata all'esame delle commissioni parlamentari lo si capisce subito. Alla domanda «Quando sarà pronto il decreto?» Casero risponde: «In settimana» ma poi si corregge: «Entro il mese». E accetta poi di scendere in dettaglio, confermando per esempio l'anticipazione del Sole 24 Ore di ieri a proposito della questione-imbullonati, pur sottolineando che il quadro completo della riforma sarà illustrato in tempi e sedi adeguate.
Il Sole 24 Ore di ieri ha potuto anticipare i contenuti del decreto di riforma sulla tassazione dei macchinari industriali «imbulllonati», cioè saldamente ancorati al suolo, che nella legge di Stabilità 2015 erano stati inesorabilmente destinati a venire dotati, con «stima diretta», di rendita e valore catastale e soggetti a tassazione come beni immobili, con grande costernazione del mondo imprenditoriale. Ma nel decreto si affermerebbe che nella «stima diretta» non verrebbero considerati macchinari, congegni, attrezzature e altri impianti, funzionali solo allo specifico processo produttivo.
Sull'invarianza di gettito valutata a livello locale, questione sulla quale la proprietà immobiliare, Confedilizia in testa, si è mossa con forza, Casero è fermissimo: «È questa la linea scelta dal governo – spiega – perché è quella che può anche essere maggiormente compresa e percepita dai cittadini. Non si possono fare paragoni tra realtà geograficamente troppo distanti». Il rischio era infatti che i Comuni fossero incontrollabili nelle loro scelte, con un conto unico del gettito a livello nazionale.
Di fronte ai professionisti e amministratori locali Casero spiega che il governo «Sta tentando di attuare la delega fiscale anche a questo riguardo, puntando ad abbassare il fisco piuttosto che ad elevarne la pressione, rendendo il sistema più semplice, più equo e più trasparente. Per ottenere questo risultato ci sarà bisogno di tempo, le grandi riforme richiedono tempo, non si può pensare di fare tutto in un anno. Quella del catasto è una riforma in itinere. Sapremo fare il salto di qualità necessario - ha aggiunto - anche utilizzando i benefici che derivano dalla tecnologia moderna, con l'incrocio delle banche dati»”.
Franco Maggio, direttore centrale Catasto e cartografia delle Entrate, ricorda che sono coinvolti nell'operazione 62,5 milioni di immobili. «Ci sono 20 milioni di italiani interessati – ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Savoncelli –. La riforma avrà successo se sarà capita dai cittadini». E lancia una proposta: «Incentiviamo gli italiani, con premi fiscali, ad aggiornare volontariamente i valori catastali» . Una proposta che ha avuto subito eco: Casero ha affermato che la proposta del Cng di far partecipare i proprietari alla riclassificazione degli immobili «È molto interessante. Occorrerà valutare quanto costa, ma agendo ad esempio con gli incentivi degli sgravi fiscali può essere un metodo efficace per avvicinare i cittadini allo Stato. La riforma del catasto deve portare a un sistema in cui non sia solo centrale il fisco, ma sia un completo sistema di dati a disposizione dello stato e dei cittadini».
© Riproduzione riservata