3/6 Decreti fiscali / Addio agli interpelli obbligatori
Nello schema di decreto legislativo sul processo tributario troverà posto la riforma degli interpelli, che segna l'addio a quelli obbligatori e propone una revisione generale della disciplina. L'obiettivo è razionalizzarla, specificando in maniera puntuale quali sono le tipologie di richiesta, da parte dei contribuenti, funzionali a ottenere un parere dell'Agenzia delle Entrate e collegandovi tempistiche di risposta diverse. Gli interpelli saranno a cinque vie: ordinario per superare le incertezze; qualificatorio per chiedere la corretta qualificazione di alcune fattispecie; probatorio per chiedere l'accesso a determinati regimi fiscali; disapplicativo per disapplicare limiti a deduzioni, crediti; antiabuso sull'abuso del diritto. Oggetto di interpello ordinario, cui l'amministrazione è chiamata a rispondere in 90 giorni, sono le seguenti materie: applicazione di norme tributarie a casi concreti e personali, corretta qualificazione di fattispecie in caso di obiettiva incertezza quando non attivabili le procedure di ruling di standard internazionale e regime dell'adempimento collaborativo (previsto dal decreto sulla certezza del diritto). Per altre materie, come l'interpello sulla sussistenza delle condizioni per accedere a specifici regimi fiscali, resta la tempistica di 120 giorni. Prevista infine l'abrogazione dell'interpello antielusivo.
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