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Dirigenti agenzie fiscali, via libera a circa 700 incarichi in attesa…

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l’emendamento

Dirigenti agenzie fiscali, via libera a circa 700 incarichi in attesa concorso

Via libera della commissione Bilancio del Senato all’emendamento sui dirigenti delle agenzie fiscali. Accelerazione sul concorso per soli esami (rispetto ai tempi del decreto delegato) e soluzione a tempo con deleghe e creazione di posizioni organizzative temporanee fino alla conclusione della soluzione. Passa così la linea proposta dal Governo come emendamento al decreto enti locali (Dl 78/2015) per risolvere l'emergenza nelle agenzie fiscali verificatasi dopo la sentenza 37/2015 della Consulta che ha dichiarato illegittime le nomine di funzionari in incarichi dirigenziali senza concorso. Uno stallo che ha prodotto pesanti rallentamenti sull'intera attività delle agenzie fiscali a partire da quella di contrasto all'evasione.

L'emendamento consentirà la creazione di 578 nuove posizioni per le Entrate e di 117 per Dogane e Monopoli: in sostanza un totale di quasi 700 posizioni. Le «nuove posizioni organizzative» saranno conferite dai dirigenti ad interim con deleghe di funzioni e con il «potere di adozioni di atti» a funzionari della terza area. Personale comunque preparato che ha maturato almeno cinque anni di esperienza nella stessa area. Non si tratterà di deleghe per attribuzioni che per legge sono riservate al direttore dell'ufficio.

Come chiesto da Scelta civica, i delegati saranno individuati con una procedura selettiva ad hoc tenendo conto della specificità della preparazione, dell'esperienza professionale e delle capacità richieste per i compiti da assolvere, nonché delle capacità organizzative degli uffici.

Il trattamento economico sarà quello oggi riservato per le posizioni organizzative, ossia pari a 26mila euro per le indennità di funzione a cui si aggiunge quella di risultato che va da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 5mila euro. Complessivamente l'operazione costerà 28 milioni di euro alle Entrate e 5,6 milioni alle Dogane e ai Monopoli.

Le posizioni organizzative saranno comunque a tempo fino al 31 dicembre 2016. Entro quella data le agenzie fiscali dovranno chiudere il nuovo concorso per l'assunzione delle posizioni dirigenziali vacanti e nei limiti di spesa indicati dal Dl 95/2012 sulla spending review, che non dovrebbero oltrepassare le 400 posizioni, almeno alle Entrate. L'emendamento consente all'amministrazione di annullare i precedenti concorsi banditi e non portati a termine. Il nuovo concorso sarà per soli esami e avrà una riserva di posti del 30% ai dipendenti delle agenzie fiscali.

La partita si è sbloccata in nottata perché la commissione Bilancio ha affrontato il capitolo solo dopo gli altri. L'emendamento del Governo aveva ricevuto 11 subemendamenti parlamentari ma alla fine è passato il testo dell'Esecutivo. Niente da fare, dunque, anche per la questione, messa sul tavolo dal subemendamento di Antonio Milo (Conservatori, riformisti italiani) e già oggetto di uno degli emendamenti presentati da Giorgio Santini (Pd). Non è passata, infatti, la soluzione per riconoscere «il relativo inquadramento giuridico ed il corrispondente trattamento economico» a circa 700 funzionari delle Entrate retrocessi dalla terza alla seconda area, dopo oltre otto anni di inquadramento professionale, per un vizio procedimentale del concorso sostenuto in base a quanto deciso dal Tar Lazio dello scorso febbraio.

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