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Commercialisti, un piano per il Fisco

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Commercialisti, un piano per il Fisco

La semplificazione che serve al nostro paese è quella che pianifica e realizza un sistema chiaro, certo e coerente che sia efficiente in termini di costi e benefici. Con queste parole Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha dato ufficialmente inizio ieri al quarto Congresso nazionale della categoria, davanti a una platea di oltre 1.300 persone che si sono ritrovate al MiCo di Milano.

Il titolo dell'evento è “Semplificare per crescere”, «non un tema nuovo - sottolinea Longobardi - ma neppure risolto». Sulla crescita l'obiettivo sui cui puntare, secondo il presidente dei commercialisti è chiaro: «Il punto di partenza per la definizione delle politiche di sviluppo è costituito dal tessuto produttivo del nostro Paese, - spiega - in primis le imprese e i professionisti. Intorno a questi soggetti vanno ripensati i modelli, gli strumenti, gli approcci e quindi, le proposte che faremo in questo Congresso». I temi delle proposte saranno al centro degli undici workshop che si svolgeranno questa mattina e saranno poi presentati a un parterre di politici nella tavola rotonda di oggi pomeriggio. Si tratta per lo più di interventi a costo zero che, seppur non eclatanti, consentono da subito di agevolare il lavoro del professionista e sollevare i contribuenti da alcune incombenze.

Le proposte spaziano su diversi temi: c'è il nuovo calendario degli adempimenti fiscali, che in caso di ritardi da parte del legislatore o dell'agenzia delle Entrate dovrebbe prevedere automaticamente il rinvio delle scadenze; si chiede poi l'abrogazione del modello 770 semplificato e degli studi di settore e di consentire la detrazione dell'Iva sin dalla data di apertura della procedura concorsuale o “paraconcorsuale”; proposte vengono inoltre fatte sul reddito d'impresa, sull'Iva e sui tempi in cui scatta l'omissione dichiarativa. Longobardi ha poi voluto ringraziare il vice ministro dell'Economia Luigi Casero, presente al Congresso, per aver invitato i commercialisti a sedersi al tavolo delle semplificazioni, e, per la prima volta, al tavolo per la legge di Stabilità approvata ieri.

Alla critica, arrivata anche dal palco del Congresso, che la delega fiscale è rimasta per metà incompiuta Casero risponde: «La parte della delega che comportava costi per lo Stato è stata inserita nella legge di stabilità approvata ieri e che sarà arricchita ulteriormente durante il passaggio parlamentare». Tra gli interventi anticipati dal vice ministro c'è quello sull'agevolazione della distribuzione dei beni ai soci nelle società di comodo così da superare le difficoltà di scioglimento o rendere detraibili i costi per la formazione.

Anche sul tema dell'eccessiva tassazione fiscale il vice ministro dell'Economia Casero, che ammette la necessità di una riduzione, precisa «il primo obiettivo che ci siamo posti con la legge di stabilità era di non far scattare l'aumento dell'Iva previsto dalle clausole di salvaguardia, e ci siamo riusciti. Abbiamo poi mantenuto il bonus ristrutturazioni, tolto la Tasi sulla prima casa e sugli imbullonati e ridotto l'Imu e l'Irap agricole, e per aiutare i giovani, favorire la nascita di piccole imprese e di nuove partite Iva abbiamo alzato a 30mila euro il reddito per i minimi i che per i primi cinque anni avranno una fiscalità del 5 per cento». Per il futuro Casero anticipa le intenzioni del Governo: «Oggi abbiamo l'Ires tra le più alte in Europa, entro due anni vogliamo fare in modo che sia tra le più basse». In programma nell'agenda di palazzo Chigi c'è anche la revisione complessiva delle professioni e del lavoro autonomo (si veda pagina 47). Casero, al termine del suo intervento, ha invitato i professionisti a proporre soluzioni e presentare idee, che saranno discusse ai tavoli sulle semplificazioni e sulle scadenze e gli adempimenti che saranno convocati in tempi brevi.
I commercialisti sono l'interlocutore più adatto per avviare una riforma fiscale radicale, perché come sottolineato da Alessandro Solidoro, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Milano, «abbiamo le competenze tecniche, conosciamo i processi e siamo attenti alle esigenze del contribuente; tutti fattori necessari per avviare una vera semplificazione del sistema».

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