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Irlanda, perché l'aliquota del 6,25% sui brevetti …

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fiscalitÀ di favore

Irlanda, perché l'aliquota del 6,25% sui brevetti attrarrà più le Big Pharma dei giganti del web

La fusione da 160 miliardi di dollari tra Pfizer e Allergan rientra tra gli schemi della cosiddetta “tax inversion”: una società americana si fa acquisire da una controparte europea, in genere più piccola, per re-domiciliarsi in paesi dove il fisco è più leggero. L'Irlanda ha chiuso le vecchie scappatoie, come il Double Irish, che permettevano ai colossi esteri di pagare ancora meno su una corporate tax del 12,5%. Il problema è che, nel frattempo, ne ha annunciata una nuova: un knowledge development box, un pacchetto sulla proprietà intellettuale che prevede un'aliquota del 6,25% sui ricavi generati da brevetti e altre forme di licenze registrate in Irlanda (leggi qui il testo della proposta originale).
Il bonus potrebbe servire poco a giganti del tech, ma guarda con decisione a quelli della farmacia. A cominciare da Pfizer, non a caso intenzionata a mantenere il quartier generale a New York e a trasferire solo alcune divisioni a Dublino.

Le inchieste sui big 'insidiano' l'appeal fiscale
L'agevolazione renderebbe particolarmente appetibile l'Irlanda per il trasferimento della propria divisione R&D, con la possibilità di far scontare un'aliquota molto agevolata sui ricavi dei prodotti brevettati in Irlanda e poi commercializzati nel resto del mondo. Secondo Carlo Alberto Carnevale Maffè, professor di Strategia e imprenditorialità alla Sda Bocconi, la soluzione è un risposta alle strette indicate dall'Ocse: la paura di perdere appeal sui giganti del tech ha portato alla ricerca di un nuovo elemento di attrazione. «C'è il timore che si creino interferenze con la crescita. L'Irlanda sta giocando la carta della sua competitività fiscale, niente di diverso da quello che stanno facendo altri paesi in Europa» spiega Carnevale Maffè. In effetti, il knowledge development box è stato presentato dal Ministro delle finanze Michael Noonan come uno strumento «per confrontarsi» con l'offerta di altri paesi che stanno investendo su una tassazione favorevole, dai Paesi Bassi al Regno Unito (che ha presentato un patent box con aliquota al 10%).

Perché le Big Pharma potrebbero guadagnarci di più dei colossi del web
Ma perché il farmaceutico dovrebbe essere più favorito dei big della tecnologia? «A parte che il concetto di 'tech' è molto vario, la ragione è semplice: aziende come Amazon o Google hanno catene di valore molto più articolate di quelle dei Big Pharma. Ad esempio: un software può essere prodotto ovunque, mentre per le case farmaceutiche c'è una maggiore omogeneità su attrezzatura e personale richiesto per il lavoro di R&D». In altre parole: il lavoro di ricerca e sviluppo di una casa farmaceutica è più identificabile e si presta meglio a essere trasferito in un territorio 'tax friendly' come quello irlandese. Un meccanismo che ha già attirato le attenzioni dell'Ocse, preoccupata dall'ipotesi che il paese diventi un “centro di smistamento” per brevetti a fini commerciali. «È chiaro che un'azienda di farmaceutica ne trae vantaggio, ma questo è anche un segnale per tutte i business knowledge-based. Come a dire: l'Irlanda è un paese ancora attraente».

La corporate tax vale ancora più di 4 miliardi (e il fisco non è tutto)
La corporate tax, nell'attesa, resta un canale di entrate non indifferenti per l'Irlanda. Secondo fonti governative il paese ha incamerato l'equivalente di 4,2 miliardi di euro nei primi nove mesi dell'anno, il 50% in più di quanto era stato registrato nello stesso periodo del 2014 (chiuso con entrate sopra i 4,6 miliardi, in rialzo dell'8,1% su scala annua). E i bonus fiscali non sono l'unico moto d'attrazione sull'economia irlandese, in corsa a +5,2% l'anno scorso e a +7% nel primo semestre 2015: buon tasso di produttività (60,3 dollari Usa a ora lavorata contro il 50,5 italiano secondo dati Ocse sul 2014), ambiente business friendly e forza lavoro qualificata. «Non dimentichiamo che, per l'Irlanda, il fisco non è l'unico elemento di attrazione. Sarebbe riduttivo ragionare così» fa notare Carnevale Maffè.

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