Norme & Tributi

Equitalia, rate-bis per 1,5 miliardi

  • Abbonati
  • Accedi
Riscossione

Equitalia, rate-bis per 1,5 miliardi

ROMA - Sono circa 40mila i cittadini e gli imprenditori che hanno ottenuto la riammissione alla rateizzazione dei loro vecchi piani di liquidazione dei debiti con Equitalia. Debiti che, stando ai numeri aggiornati al 25 dicembre scorso (e ancora in via di completamento) dal concessionario pubblico della riscossione, ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. Si tratta di somme che ora potranno rientrare nel circuito dei pagamenti e tornano a essere recuperabili per le casse delle Stato e degli enti creditori.

Occorre ricordare che le 40mila istanze di riammissione alla rateizzazione accolte da Equitalia riguardano vecchi piani di liquidazione dei debiti concessi negli ultimi tre anni e precisamente dal 22 ottobre 2013 al 21 ottobre 2015. Una nuova finestra temporale riaperta dal decreto attuativo della delega fiscale sulla semplificazione e razionalizzazione della riscossione. Il decreto legislativo 159/2015, infatti, ha di fatto stabilizzato questa misura di riammissione dei soggetti decaduti da piani di pagamento dilazionato delle cartelle esattoriali. Una misura a regime che sempre secondo le nuove regole si applica alle dilazioni concesse alla data del 22 ottobre scorso. Di qui la necessità avvertita dal legislatore delegato di prevedere una finestra di riammissione al pagamento a rate anche per i vecchi piani di liquidazione che non sono stati rispettati dai contribuenti.

Per chiedere la riammissione i debitori dovevano presentare un'istanza entro il 23 novembre scorso e di fatto accettare i limiti ad hoc introdotti per questa riammissione e che nei fatti prevedono: la liquidazione dei debiti in un massimo di 72 rate mensili; la non prorogabilità del nuovo piano concesso; la decadenza dal beneficio nei casi di mancato pagamento di sole due rate. La nuova regola a regime (per i piani concessi dopo il 22 ottobre scorso), invece, prevede che la decadenza dalla rateizzazione scatta dopo la quinta rata non pagata anche se non consecutive. Con il pagamento di tutte le rate non pagate si ottiene il ritorno nel piano di dilazione e si potrà tornare a pagare a rate.

Dai dati Equitalia emerge, dunque, che sono stati oltre 41mila i soggetti che hanno chiesto la riammissione alle rate e di queste istanze il concessionario pubblico della riscossione ne ha accolte il 95,5% (al 25 dicembre erano 39.942). Di queste 5.341 (accolte 5.205) sono state presentate nel Lazio, mentre in Lombardia e Toscana sono state rispettivamente 5.284 e 4.551. Sopra quota 3mila ci sono Campania (3.920 istanze), Veneto (3.335) e Puglia (3.302). Il valore delle cartelle rimesse in gioco per essere pagate dai contribuenti tocca 1,476 miliardi di euro e nella classifica regionale il debito maggiore con Equitalia è dei contribuenti del Lazio con 243,6 milioni di importi dilazionati, seguiti da quelli della Lombardia con 210,2 milioni.

A ogni buon conto la “prassi” della riammissione alle rate fa scuola e sarà importata anche nella fase precedente alla riscossione coattiva, più precisamente alle dilazioni da adesione o acquiescenza. L'ultima legge di Stabilità consente, infatti, a chi è decaduto nei 36 mesi antecedenti il 15 ottobre 2015 (quindi dal 15 ottobre 2012) di proseguire la rateazione originaria, limitatamente alle imposte dirette, versando entro il 31 maggio 2016 la prima rata scaduta e non pagata. Una volta eseguito il versamento, occorrerà fornire entro 10 giorni copia della quietanza all'ufficio competente, il quale sospenderà i carichi eventualmente iscritti a ruolo, ricalcolerà le rate dovute tenendo conto di pagamenti già effettuati e, una volta verificati i versamenti delle rate residue provvederà allo sgravio dei carichi già iscritti a ruolo.

© Riproduzione riservata