Quest’inverno al Nord la nebbia è tornata ad essere frequente e fitta. Così talvolta sulle autostrade delle zone più esposte si sono visti limiti di velocità temporanei, imposti dai pannelli a messaggio variabile. Prescrizioni che è bene rispettare. Anche se, per come sono state segnalate, non hanno valore dal punto di vista giuridico.
La preoccupazione dei gestori è legata al fatto che i guidatori, ormai disabituati a nebbie di questo tipo, possano causare uno di quei maxi-tamponamenti che non si vedono da anni. Così si sta pensando di usare le opportunità offerte dai pannelli a messaggio variabile, molto aumentati nell’ultimo decennio, per regolare la velocità secondo le condizioni meteo; si sono visti limiti di 70 km/h. Ma, paradossalmente, questo può prendere in contropiede chi non ha mai visto questo tipo di regolazione e magari ha solo appreso dai media che quando la visibilità è inferiore a 100 metri non si possono superare i 50 km/h.
Dal punto di vista giuridico, questo non è esatto: il limite di 50 km/h fu imposto da una direttiva ministeriale che risale al 1992 e vale solo per i tratti individuati localmente e riconoscibili per il segnale che vieta di superare i 50 ed è accompagnato dal pannello con la scritta «In caso di nebbia». Peraltro, è impossibile capire quanto siano estesi questi tratti: mancano i segnali che ne indicano la fine.
Dal punto di vista pratico, normalmente tutto è rimesso alla coscienza dei guidatori: far rispettare certi limiti in certe condizioni non è semplice, se non altro perché è impossibile misurare esattamente i metri di visibilità presenti in ciascun punto. Per questo in alcuni casi delle scorse settimane si è pensato di indicare una velocità meno penalizzante, 70 km/h appunto.
Ma lo si è fatto utilizzando solo la parte alfanumerica dei pannelli a messaggio variabile: in sostanza, è stato scritto un messaggio all’utenza, senza accompagnarlo con il pittogramma (cioè la figura) del segnale «limite di velocità 70 km/h», che tecnicamente è possibile far comparire sulla parte sinistra della maggior parte dei pannelli (quelli della generazione attuale). Questo comporta che il limite sia da intendere esclusivamente come un consiglio: la direttiva dell’allora ministero dei Lavori pubblici sui pannelli, datata 3 luglio 1998, chiarisce che i contenuti della parte alfanumerica non sono cogenti come invece lo sono i pittogrammi (a patto che essi riproducano esattamente i corrispondenti segnali di obbligo o divieto previsti dal Codice della strada).
È verosimile che i gestori abbiano scelto di non usare i pittogrammi perché essi richiedono loro l’emanazione di precise ordinanze che impongano il limite da un punto preciso a un altro. E queste ordinanze non sono semplici da adottare in tempi brevi, oltre ad essere impegnative dal punto di vista delle responsabilità.
In ogni caso, meglio attenersi ai consigli. Se non altro perché gli altri utenti spesso non sanno che sono solo consigli e vi si attengono con scrupolo. Quindi la differenza di velocità potrebbe facilmente causare tamponamenti.