Norme & Tributi

Ma i difetti del fisco restano

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l’analisi

Ma i difetti del fisco restano

L’agenzia delle Entrate vanta un nuovo record di incassi da lotta all’evasione, sottolinenando che «la nuova strategia della compliance entra nel vivo». Ma restano confusione normativa e fisco troppo pesante.

Dal punto di vista del gettito i dati sono quelli che sono: ho qualche dubbio in ordine all’accrescimento della compliance. Non so se siano mai state fatte indagini conoscitive, ma non credo che sia cresciuto in Italia un atteggiamento di accettazione del fisco, nel senso di capirne le ragioni. Non credo che molto sia cambiato dal 1971 anche se le ragioni possono essere ricondotte alla non piena accettazione della legalità nel nostro paese.

Ovviamente l’agenzia delle Entrate non può far considerazioni di carattere politico generale. Quindi deve limitarsi a un’elencazione di strumenti introdotti e di vantaggi ottenuti nei termini di un mero aumento di gettito.

Forse bisogna intendersi sul significato delle parole. E compliance è un termine che viene inteso in molti significati. Collegare l’aumento del gettito alla dichiarazione precompilata, a un fisco sempre più telematico, all’aumento dei rimborsi, alle «risposte chiare e celeri» alle domande dei contribuenti, ai successi del fisco in sede contenziosa, non necessariamente significa un aumento di adempimento spontaneo. Si può dire che ci troviamo di fronte a una risposta necessitata dei contribuenti alla forza persuasiva degli strumenti adoperati. Entro questi limiti il giudizio non può essere che positivo. Non credo, però, che la valutazione sul rapporto tra affinamento tecnico e perfezionamento di nuovi istituti possa condurre fino in fondo alla lotta all’evasione fiscale. Ci sono cause dell’evasione, più rilevanti, che prescindono da strumenti tecnici e iniziative di carattere psicologico che impediscono la collaborazione fra contribuente e fisco, intesa come adempimento spontaneo. Tutte le iniziative vantate avrebbero l’effetto desiderato se fossero rimossi i due grossi ostacoli al pieno raggiungimento della compliance: l’insopportabilità del carico fiscale e il caos legislativo. Le critiche relative alla legislazione a gettito continuo risalgono ad Antonio Berliri e mettono sotto esame: il susseguirsi a breve distanza di norme che modificano le precedenti; la scadente tecnica legislativa; la decretazione d’urgenza; il mancato coordinamento fra norme; la retroattività di alcune leggi soprattutto nella forma dell’interpretazione autentica; l’eccessivo numero di circolari che complicano ulteriormente il significato delle norme (altro che risposte semplici e chiare); l’impossibilità di assicurare per contribuenti e funzionari il tempo necessario per assimilare le disposizioni. La caoticità è aumentata con i decreti di attuazione della delega e soprattutto dalla legge di Stabilità per il 2016. Qui basta riscontrare che Governo e ministero perseguono obiettivi diversi: il primo introduce norme che non hanno niente a che fare con esigenze di bilancio che operando come incentivi hanno la forma di agevolazioni e crediti d’imposta, al fine di tutelare prevalentemente interessi corporativi. Non è stata rimossa, infine, quella causa dell’evasione data dalla insopportabilità del carico fiscale. L’insopportabilità è il punto oltre il quale l’evasione è una necessità. L’insopportabilità è causa tecnica di evasione. Un cenno, poi, alla funzione del concordato: crea disparità di trattamento e diventa causa tecnica di evasione. In conclusione, il vanto dell’agenzia delle Entrate si può intendere in questo modo: stando così le cose di meglio non si poteva ottenere.

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