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L'avanzata di donne e giovani

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L'avanzata di donne e giovani

In principio erano solo gli studenti con meno di 25 anni e i pensionati a poter essere “reclutati” per lavori agricoli e pagati con il sistema dei buoni lavoro. Nel 2008 l'Inps ne ha censiti circa 25mila, l'anno successivo quasi 70mila e oltre 149mila nel 2010.
Con il tempo - grazie all'allargamento dei canali di vendita e all'apertura a quasi tutti i settori - il numero di addetti coinvolti è aumentato a ritmi sostenuti, sfondando nel 2014 la soglia di un milione e arrivando a 1,4 milioni lo scorso anno (in base ai dati Inps relativi a 88 milioni di voucher riscossi), in crescita del 37,2% nel giro di dodici mesi e con una quota di cittadini extracomunitari intorno al 10 per cento.

La fotografia del 2015 consolida il primato delle donne, conquistato nel 2014, passate in un anno da 520mila a oltre 700mila, mentre gli uomini restano in minoranza, pur essendo cresciuti da 495mila a 675mila.
L'età media dei lavoratori con voucher è andata sempre calando: nel 2008 era 60 anni, scesi a 41 nel 2011 e oggi è intorno ai 35 anni, con i giovani under 25 a rappresentare circa un terzo del totale.

Il numero medio di voucher che ciascun lavoratore ha riscosso è rimasto invece invariato: circa 60 buoni l'anno dal 2010 in avanti. Lo scorso anno sono stati 63 per un importo medio di 633 euro lordi (pari a 475 euro netti), con i giovani fino a 25 anni sotto i 600 euro e gli over 60 oltre i 700 euro.

Per ogni lavoratore, poi, l'Inps ha individuato il primo anno di lavoro accessorio, con l'obiettivo di quantificare le “new entry” nel sistema dei voucher. La quota dei nuovi è preponderante, anche se in calo negli ultimi anni: nel 2013 era il 70% del totale, l'anno successivo il 66% (per il 2015 la percentuale è ancora in fase di elaborazione).

Sul fronte dei canali di vendita svettano le tabaccherie, dove vengono acquistati due voucher su tre (75,5 milioni nel 2015), seguite a lunga distanza da uffici postali (11,4 milioni), banche popolari (10,8 milioni) e canale telematico (10,5 milioni), mentre i buoni cartacei perdono terreno anno dopo anno (6,8 milioni nel 2015, in calo del 26,5% nel giro di dodici mesi) e dal 31 agosto scorso non si possono più acquistare presso le sedi Inps.

f.barbieri@ilsole24ore.com

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