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L’Oua: no a una logica di soli tagli

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Diritto

L’Oua: no a una logica di soli tagli

Milano

Non sposare una logica unicamente di tagli. L’Oua, alla vigilia dell’incontro con Michele Vietti, presidente della commissione ministeriale incaricata di predisporre i nuovi interventi sulle geografia giudiziaria, sollecita un maggiore equilibrio, anche rispetto al recente passato, e una più puntuale attenzione. Per la presidente Mirella Casiello «l’Italia è Paese che da anni tende al decentramento, per recuperare efficacia e ridurre la distanza tra i cittadini e le istituzioni, eppure da tempo assistiamo a una continua riorganizzazione degli uffici giudiziari che va nella direzione opposta: accentrare, e tagliare, a scapito della cosiddetta giustizia di prossimità e della stessa efficienza del sistema, come dimostra anche il bilancio del precedente provvedimento di revisione della geografia giudiziaria». «Invece di continuare a eliminare tribunali - avverte Casiello - si punti sulle proposte che privilegiano tanto la tutela dei diritti, di cittadini e imprese, quanto il buon funzionamento del servizio giustizia, come prospettate anche nel documento elaborato dalla commissione Oua e dalla recente Conferenza nazionale dell’Avvocatura e che consegneremo il prossimo 23 marzo al gruppo di lavoro guidato da Vietti». Nel dettaglio, il documento, quanto agli interventi sugli uffici di primo grado, sottolinea che «deve invece essere sicuramente richiamato e ricentrato il criterio del “riequilibrio territoriale, demografico e funzionale”, configurando, distretto per distretto, le situazioni in cui esso può essere concretamente declinato o recuperato e stabilendo che vengano confermate e potenziate le situazioni in cui ha già trovato attuazione». Sul versante delle Corti d’appello, se l’obiettivo deve essere anche in questo caso un nuovo bilanciamento delle (scarse risorse), l’Oua mette in evidenza il paradosso per cui quella “regola del tre”, cardine della riforma Severino, potrebbe e forse dovrebbe essere riproposta all’esito degli interventi sugli uffici di secondo grado, nel senso di conservare comunque un numero minimo di tribunali per distretto (3 o 4).

Semaforo verde dell’Oua, invece, per la costituzione di un “pacchetto di mischia” di magistrati da utilizzare per tamponare, con una finestra di 5 anni di tempo che però potrebbe anche essere allargata su base volontaria, le situazioni di maggiore difficoltà: una soluzione che permetterebbe, tra l’altro, un’entrata in vigore meno impervia della fase 2 della riforma.

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