I conviventi che abbiano ufficializzato la dichiarazione anagrafica avranno diritto reciproco di visita, di assistenza e di accesso alle informazioni personali in caso di malattia o ricovero del partner e avranno anche la possibilità di essere scelto come «rappresentante con pieni o limitati poteri» per le decisioni in materia di salute, per la donazione di organi, per le modalità di trattamento del corpo e per le disposizioni funerarie, dall'altro convivente. Se uno dei due dovesse venire a mancare, il convivente superstite avrà diritto di abitazione nella casa di comune residenza per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore ai due anni, con il limite dei cinque anni. Anche ai fini fiscali la convivenza registrata porta benefici, come quello del godimento del titolo di preferenza per «nucleo familiare» nello scalare la graduatoria per ottenere un alloggio di edilizia popolare e quello di poter partecipare agli utili dell'impresa familiare. A differenza delle coppie sposate e delle coppie omosessuali che scelgono l'unione civile, nel caso della convivenza non sono previsti diritti relativi alla reversibilità in caso di morte del partner.