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Sulle ricette stop alle penalità per i medici

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Sulle ricette stop alle penalità per i medici

  • –Roberto Turno

Nessun taglio di prestazioni a malati oncologici, cronici e disabili. Possibilità di prescrivere più esami e test in una sola ricetta, dunque senza più il rischio di maxi ticket. E stop alle sanzioni ai medici che subiranno anche meno burocrazia. Nell’uovo di Pasqua per pazienti e medici della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, c’è la frenata e già una prima rivisitazione del decreto sull’appropriatezza che taglia 203 prestazioni sanitarie. Un provvedimento che ha mandato sulle furie tutti, dottori e assistiti, e che adesso la circolare della titolare della Salute inviata alle Regioni, e diffusa ieri, riconosce ampiamente. Lasciando ai medici il "potere" che deriva loro dalla sacralità del motto-dovere "scienza e coscienza" che per i dottori è uno scudo da non mettere mai in discussione. Ora parte la sperimentazione, si cercheranno di risolvere anche le gravi lacune del sistema informatico. Poi si raccoglieranno dati, problemi e idee, e intorno a un tavolo si riscriveranno le regole con Regioni e medici.

Tutti contenti, ieri, i dottori d’Italia: l’Ordine per primo (la FnomCeo) che con la presidente Roberta Chersevani s’è esposto in prima fila nel confronto con la ministra. E soddisfatti i sindacati di medici di famiglia e pediatri, dalla Fimmg che con Giacomo Milillo parla comunque solo di «un primo passo», alla Cgil che con Massimo Cozza ricorda che «ora si deve andare avanti su ticket, liste d’attesa e investimenti».

Un primo passo e un decreto quasi in freezer per le parti più scottanti, ma comunque operativo, (per il testo della circolare si veda Sanita24.com), per una marcia indietro del ministero che davanti al caos e alle proteste ha avuto quanto meno il merito di riconoscere le incertezze applicative e tecniche, la babele burocratica, i disagi dei pazienti, i rischi di pagare una raffica di ticket in più. La sperimentazione dovrebbe risolverli, anche se non c’è una data di conclusione. E così si ricomincia. Nel giorno in cui spostiamo in avanti le lancette dell’orologio, l’appropriatezza "modello decreto" torna invece (quasi) indietro. Anche se la promessa di tutti - e che resta asset decisivo per Lorenzin - è di non mandare al macero l’appropriatezza. Ma di affinarla. Con risparmi da vedere poi, rispetto ai 120 milioni circa previsti, ma che nella forma attuale del provvedimento potevano diventare molti di più. Intanto si mettono avanti gli obblighi e i diritti di salute. E si taglia comunque più di una inappropriatezza, cioè più di uno spreco.

Il check dell sperimentazione servirà anche ad adeguare i supporti informatici, oltre che a mettere a fuoco le criticità sul versante dell’assistenza. E i medici seguiranno il decreto sulla base delle indicazioni più morbide della circolare. Intanto non subiranno sanzioni, poi si vedrà, forse. Potranno prescrivere se necessario più esami e analisi con una sola ricetta, quando valuteranno che sia necessario. Non avranno l’obbligo di indicare il “codice nota" sulla limitazione prescrittiva ma basterà loro scrivere il quesito diagnostico. I pazienti oncologici, cronici o disabili saranno esentati dall’applicazione del taglia-prestazioni. Tra le prime prestazioni per le quali la circolare chiarisce le condizioni di erogabilità ci sono quelle ad esempio che riguardano il colesterolo, le Rmn, le indagini allergologiche, il rischio cardiovascolare. E poi le regole per gli specialisti, l’addio al via-vai da tra Mmg e specialisti, le patologie odontoiatriche e l’attenzione che sarà post verso la "vulnerabilità sanitaria" in odontoiatria. Aspetti che il decreto iniziale trascurava. Ma che spesso sono questioni decisive per i pazienti. E per chi li assiste.

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