Norme & Tributi

Sì del Consiglio di Stato al decreto sul canone Rai

  • Abbonati
  • Accedi
TASSA TELEVISORE

Sì del Consiglio di Stato al decreto sul canone Rai

  • –di Savero Fossati

Sì del Consiglio di Stato, al decreto dello Sviluppo sul canone Rai, che va alla firma e presto in Gazzetta Ufficiale. Da lì partirà la macchina della verifica dati che dovrebbe condurre a a elenchi attendibili di contribuenti da trasmettere alle aziende elettriche.

Il parere (peraltro non vincolante) sul decreto, chiave di volta dell’operazione “canone Rai nella bolletta elettrica” era stato sospeso con alcune osservazioni sulla mancanza di chiarezza per la privacy e per la definizione di apparecchio televisivo.

«L’Amministrazione - ha spiegato il consigliere Franco Frattini che presiede le Commissioni speciali incaricate di rendere i pareri sui provvedimenti normativi - ha accolto nella sostanza tutte le proposte del Consiglio di Stato e oggi c’è chiarezza in un atto già reso pubblico dall’Amministrazione sul proprio sito istituzionale».

Per quanto riguarda la definizione di apparecchio Tv, va ricodato che il Mise aveva redatto il 20 aprile scorso una nota (si veda il Sole 24 Ore del 22 aprile) con la quale si chiariva che l’apparecchio tv è quello in grado di ricevere, decodificare e trasmettere il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente o con decoder o sintonizzatore interno o esterno. Quindi gli apparecchi (tablet, pc, smartphone, eccetera) che non hanno un sintonizzatore non sono apparecchi tv. Chi vede le trasmissioni solo sul web in streaming non lo fa con un apparecchio tv e non deve pagare il canone.

Questo concetto, benché sollecitato dal Consiglio di Stato, non è stato direttamente inserito nel nuovo testo del decreto nel timore che temendo che potesse comportare un eccesso di delega. «Tuttavia - dice il Consiglio di Stato - quanto comunicato dall’Amministrazione (...) risponde in ogni caso alle finalità di chiarezza informativa sottese al rilievo formulato»

Sul resto, invece, piena soddisfazione: «C’è la certezza - ha spiegato Frattini - che se ci sono più apparecchi tv, il canone è uno solo. Si è ottenuto un importante arricchimento delle forme di pubblicità dei moduli dei documenti, delle istanze, di tutto ciò può essere utile al cittadino per accedere ai propri diritti. E infine tutti i dati del cittadino saranno trattati secondo la prescrizione del codice della privacy, sotto le istruzioni del garante». In particolare, la privacy verrà assicurata da un’informativa che arriverà a tutti i contribuenti con la prima bolletta elettrica con il canone Rai. È stato anche chiarito quanto anticipato dal Sole 24 ore nei giorni scorsi sui 14 milioni di compensi alle società elettriche, che non graveranno sui nuovi canoni Rai. Soddisfatto dell’esito il sottosegretario al Mise Antonello Giacomelli: «Non ho mai dubitato e ringrazio il Consiglio di Stato per il costruttivo contributo dato al percorso del decreto sul canone Rai in bolletta. Colgo anche l'occasione per esprimere la mia sincera gratitudine al Garante della Privacy e ai suoi collaboratori».

© Riproduzione riservata