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Case, conti correnti, frodi: così cambiano i controlli del…

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LE STRATEGIE ANTIEVASIONE

Case, conti correnti, frodi: così cambiano i controlli del Fisco

Più confronto preventivo e accesso sul luogo per gli accertamenti su case e immobili. Controlli sui conti correnti solo dopo un’attenta analisi di rischio. Attenzione più focalizzata sulle grandi frodi per evitare verifiche su importi esigui. L’agenzia delle Entrate delinea le strategie per la lotta all’evasione 2016 con lacircolare 16/Eche rappresenta un vero e proprio vademecum agli uffici territoriali su come comportarsi.

Case e immobili
Dopo anche le contestazioni raccolte da «Striscia la notizia», le Entrate fissano criteri più “garantisti” per gli accertamenti su case e immobili. Il confronto preventivo «costituisce la modalità istruttoria più valida - precisa la circolare - poiché consente al contribuente di fornire chiarimenti e documentazione utili a inquadrare in modo più realistico la fattispecie oggetto di stima e, nello stesso tempo, permette all'Amministrazione finanziaria di pervenire a valutazioni più trasparenti e sostenibili». Non solo contraddittorio, però. «È possibile procedere anche all'accesso presso l'immobile (con le garanzie previste per gli accessi presso le abitazioni private) o l'azienda oggetto del controllo al fine di reperire ulteriori informazioni non ritraibili esclusivamente attraverso la documentazione o gli elementi in possesso dell'ufficio. Tale modalità istruttoria - sottolineano le Entrate - risulterà particolarmente utile nei casi di elevato scostamento tra il valore dichiarato e quello stimato. Naturalmente, in particolare per le aziende, gli accessi dovranno essere programmati in un lasso temporale strettamente ravvicinato alla data di stipulazione dell'atto sottoposto a controllo». E ancora viene manifestata l’opportunità di «acquisire conoscenza diretta dello stato esteriore e delle caratteristiche degli immobili e della zona in cui sono ubicati, acquisibile anche tramite un sopralluogo o con gli strumenti informatici disponibili in ufficio ed anche accedendo ad Internet: ciò consente di evidenziare meglio le analogie e le differenze tra l'immobile da valutare e quelli presi come riferimento, sulla base delle principali caratteristiche che influenzano i prezzi di mercato della tipologia di immobile in esame».

Accertamenti bancari
Molta attenzione anche nel ricorso agli accertamenti bancari, che comunque sono sottoposti all’autorizzazione preventiva della Direzione regionale delle Entrate. Il ricorso alle indagini finanziarie va effettuato «solo a valle di un'attenta analisi del rischio dalla quale possano emergere significative anomalie dichiarative e quando è già in corso un'attività istruttoria d'ufficio» e «deve essere appropriato e finalizzato ad attuare ricostruzioni credibili e realistiche».

Più in generale, comunque, la circolare segnale che «un’attività di controllo sistematicamente incentrata sul contraddittorio preventivo con il contribuente, da un lato rende la pretesa tributaria più credibile e sostenibile, dall'altro scongiura l'effettuazione di recuperi non adeguatamente supportati e motivati perché non preceduti da un effettivo confronto». L’Agenzia richiama «l'attenzione dei responsabili delle strutture operative sul corretto utilizzo delle presunzioni di legge e, più in generale, dei poteri istruttori. Negli anni scorsi è accaduto che i media hanno dato particolare risalto ad accertamenti basati su un utilizzo non sufficientemente critico e preciso delle presunzioni. Il clamore negativo che in tali casi si è determinato e si determina rischia di offuscare il lavoro intenso, professionale e positivo che caratterizza la maggior parte delle centinaia di migliaia di accertamenti che nel corso dell'anno vengono conclusi».

Il contrasto alle frodi
La circolare 16/E punta poi in modo deciso sul contrasto alle frodi fiscali, sia a livello nazionale sia a livello internazionale, anche incoraggiando scambi informativi a richiesta con le Autorità estere. Particolare attenzione viene riservata ai settori più vulnerabili a fenomeni illeciti: frodi Iva intracomunitaria, circolazione di fatture false mediante l'azione di società cartiere, compensazioni di crediti inesistenti mediante l'uso di F24 con dati non veritieri.

Stop alla caccia solo agli errori
L'attuazione di tutte queste misure non può, tuttavia, prescindere da un approccio che la stessa Agenzia definisce «ben lontano dalla mera caccia agli errori dei contribuenti e predisposto alla trasparenza e al dialogo con tutti gli operatori che a vario titolo operano nel campo della fiscalità».

Orlandi: mettersi dalla parte dei contribuenti
Parole che trovano riscontro anche nella lettera inviata dalla direttrice dell’Agenzia, Rossella Orlandi, ai dipendenti: «Per cambiare verso bisogna cambiare mentalità, cambiare approccio, bisogna mettersi nei panni dell'altra parte». L’obbligo fiscale - continua Orlandi - «non deve essere fatto pesare in termini di adempimenti inutili ripetitivi e defatiganti, di burocrazia, di regole incomprensibili». E «se da una verifica non emergono fatti o elementi concreti da contestare, occorre evitare la ricerca a ogni costo di infrazioni formali da sanzionare solo per evitare di chiudere negativamente la verifica stessa».

La voluntary aiuta i controlli futuri
Quanto alla voluntary disclosure - precisa Orlandi - «i frutti non si esauriranno nel 2016. Le informazioni raccolte consentiranno, tra l'altro, di procedere con le successive attività di analisi e rilevazione statistica delle condotte evasive più diffuse (soprattutto quelle che prevedono lo spostamento all'estero di risorse e investimenti) e di profilazione di fenomeni ad alta pericolosità fiscale».

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