Anche i conviventi di fatto sono vincolati alla reciproca assistenza morale e materiale. La legge prevede la possibilità di firmare un «contratto di convivenza» per regolare i rapporti economici all'interno della coppia e le modalità di contribuzione alla vita comune. Inoltre, se il convivente lavora stabilmente nell'impresa dell'altro, viene garantita (con il nuovo articolo 230-bis del Codice civile) la partecipazione agli utili dell'impresa. Se poi i conviventi di fatto decidono di lasciarsi, al partner indigente e non in grado di provvedere a sé spettano gli alimenti, ma solo per un periodo proporzionale alla durata della convivenza. Nessun diritto in materia di eredità, né di pensione di reversibilità è invece riconosciuto ai conviventi di fatto