La novità positiva in tema di proroga delle scadenze tributarie è che quest’anno, a differenza del passato, gli slittamenti vengono previsti con un discreto anticipo. Quello che fa riflettere, invece, è la constatazione che spesso il legislatore non riesce a pianificare le scadenze in maniera organica e coerente con i tempi in cui l’amministrazione finanziaria è in grado di fornire le istruzioni e i necessari chiarimenti interpretativi. Andrebbe varato un calendario con più attenzione all’armonizzazione delle scadenze, da sempre al centro di accesi dibattiti. Un esempio significativo di questa mancanza è aver previsto la scadenza per le assegnazioni agevolate ai soci il 30 settembre, data tradizionalmente “consacrata” alla scadenza di Unico.
Concentrare un numero elevato di adempimenti in un ridotto lasso temporale, come più volte avviene nel corso dell’anno, presenta molteplici aspetti negativi. Anzitutto mette il contribuente in una condizione di affanno che si traduce spesso anche in tensioni finanziarie. Inoltre, moltiplica le difficoltà per i professionisti che già si confrontano con le notevoli complessità del sistema tributario, riducendo i tempi a disposizione per assolvere i vari adempimenti, affrontando rischi e assumendosi responsabilità per errori anche solo formali che prevedono spesso sanzioni elevate.
Il continuo susseguirsi di novità nel panorama tributario pone tutti gli operatori davanti a situazioni nelle quali l’incertezza interpretativa e gli stretti tempi di attuazione delle norme, spesso addirittura retroattive, rendono difficile e rischiosa l’attività di adempimento, soprattutto se, come spesso accade, non viene distribuito nell’arco dell’anno in maniera razionale e organica il notevole numero di scadenze. Molto spesso lo slittamento è dovuto anche alla mancanza, nei tempi previsti, dei vari modelli o delle circolari interpretative (come quella sulle assegnazioni agevolate ai soci) che l’amministrazione finanziaria deve elaborare, con l’effetto di sovrapposizioni inevitabili. Sarebbe auspicabile che i vari obblighi tributari si distribuissero lungo tutto l’arco dell’anno in maniera uniforme: con dei tax day prefissati in cui non si concentrino un numero eccessivo di scadenze.
“Sarebbe auspicabile che i vari obblighi tributari si distribuissero lungo tutto l’arco dell’anno in maniera uniforme: con dei tax day prefissati in cui non si concentrino un numero eccessivo di scadenze”
Sarebbe opportuno che in determinate giornate, quale quella del 30 settembre, non vengano aggiunti ulteriori adempimenti per effetto di modifiche normative, slittamenti e novità legislative e regolamentari. Tutto questo fino a quando non si riuscirà finalmente a concepire una vera riforma mettendo al centro l’obiettivo di una profonda semplificazione che riduca in modo sostanziale gli adempimenti e quindi il numero delle scadenze. Una riforma che riesca ad abbattere i muri dell’incertezza interpretativa, dell’eccessivo formalismo, della duplicazione dei dati forniti o trasmessi. Elementi che spesso ricadono sulla collettività, dando la percezione di un Fisco ostile e non adeguato alle moderne dinamiche economiche e della società.
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