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Truffa Rca, campani assicurati come lombardi. 1.200 denunciati:…

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giustizia

Truffa Rca, campani assicurati come lombardi. 1.200 denunciati: risparmiavano il 25%

Erano residenti in Campania ma venivano assicurati come lombardi. La truffa e stata però scoperta dalla Guardia di Finanza del gruppo di Legnano che ha scoperto un'associazione a delinquere operante nell'alto milanese e denunciato oltre 1.200 automobilisti.

Le polizze assicurative «Rc auto» avevano tariffe notevolmente inferiori rispetto a quelle che i beneficiari avrebbero dovuto versare in base alla loro effettiva residenza.


Gli «ideatori» del meccanismo sono stati denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e sostituzione di persona. Gli automobilisti «beneficiari» della frode sono stati invece deferiti all'autorità giudiziaria per il concorso nella truffa.

“I risparmi conseguiti illecitamente sulle tariffe ammontano a 250mila euro su un montante di premi pari a 1 milione”

 

Le indagini hanno avuto inizio a seguito della denuncia presentata da un agente di una delle compagnie di assicurazioni frodate che, da un riscontro interno, si era accorto che oltre 40 polizze richieste dalla stessa persona, un napoletano di 36 anni residente a Buscate, erano state emesse sulla scorta di documenti di identità e carte di circolazione con dati falsi. Le prime indagini hanno accertato che la stessa persona aveva richiesto l'emissione di molte altre polizze alle agenzie della stessa compagnia assicuratrice di Gallarate e Magenta.

Lo sviluppo delle indagini ha consentito di accertare che il trentaseienne napoletano, era riuscito a raggirare altre agenzie con sedi a Milano e nei Comuni dell'hinterland, ottenendo l'emissione di oltre 1.200 polizze «Rc auto» sempre in favore di cittadini campani solo formalmente residenti in Lombardia.

I risparmi conseguiti illecitamente sulle tariffe ammontano ad oltre 250mila euro su un montante di premi pari a circa 1 milione.

Grazie anche agli accertamenti bancari, scrive la Guardia di Finanza, le attività di indagine hanno permesso di ricostruire la composizione dell'intera organizzazione alla quale partecipavano fattivamente la moglie, il fratello (deceduto) nonché la cognata del trentaseienne napoletano, già operante nel settore delle assicurazioni come titolare di agenzia a Napoli.

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