Norme & Tributi

Un convegno sui figli «orfani di un padre vivo»

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bilancio della legge sulla biogenitorialità

Un convegno sui figli «orfani di un padre vivo»

Una giornata di studio per tracciare un bilancio della legge 54 del 2006 sulla biogenitorialità, che esce sostanzialmente promossa. Ieri alla biblioteca della Camera si è svolto una tavola rotonda con interventi di tutti le professioni della filiera che ha a che fare con le separazioni e i divorzi e soprattutto con la genitorialità.

Sono stati ascoltati pareri autorevoli come quello di Giorgio Vaccaro, già consulente nella commissione che poi approvò nel 2006 il testo e che ai presenti a Palazzo San Macuto ha ricordato la complessità dell’approvazione di una legge così importante, con numerosi emendamenti. L’avvocato ha anche attaccato l’istituzione Tribunale dei minori dove si registra troppo spesso incertezza sui tempi e sulle decisioni relative ai minori. E quindi ben venga il trasferimento di gran parte delle competenze di diritto civile al giudice ordinario, com’è in atto con la riforma.

Gian Maria Fara, presidente di Eurispes, ha dato il suo contributo specifico in dati elencando come nel 2014 ci fosse una percentuale di 89% di affidi condivisi e che su quattro milioni di padri separati in Italia ce ne sono 800mila in condizione di povertà. Ricordando inoltre che la Caritas segnala un 25% di poveri separati che affolla le mense, gente che vanta nel proprio curriculum l'aver dormito in macchina o in ufficio. Altra sottolineatura il 15% di papà separati che vive, si fa per dire, con meno di 100 euro al mese, al netto degli assegni ai familiari. Perciò viene riproposta la dicitura di figli “orfani di un padre vivo”, di colui che non ha neanche i soldi per permettersi di comprare un paio di scarpe ai bambini. E che arriva anche al suicidio.

Per supplire a ciò, c'è stato chi come Vincenzo Vitalone (giudice tribunale ordinario di Roma - sezione Famiglia) riflette su una soluzione in cui ogni genitore debba pagare in base alla permanenza da lui dei figli.

Tante le cose sensate dette nel corso della tavola rotonda. L'avvocato penalista Paolo Galdieri ha denunciato che la macchina della giustizia troppo spesso è poco efficiente quando si ha a che fare con chi poi commette omicidi mentre è troppo severa con chi viene invece accusato ingiustamente, o esageratamente, da una donna, come però si scopre troppo tardi.

Così come toccanti sono state le testimonianze di Alessandro Del Grande di Livorno, che andò al parco divertimenti con il figlio in regime di frequentazione assistita, e del presidente dell'associazione Figli negati, Giorgio Ceccarelli.

Tornando alla legge 54, quindi, troppo recente la sua approvazione per essere cambiata, anche perché c'è stata la legge sulla filiazione di un anno e mezzo fa che poteva eventualmente porre rimedio.

Ancora in rapida rassegna, a Roma - all’evento organizzato dall’associazione Nessuno tocchi papa - è stato detto/proposto che quando si ha a che fare con una separazione i sacrifici sono ineludibili; che gli assegni ai maggiorenni vadano senza alcuna interpretazione direttamente ai figli ( Codice civile articolo 337-sexties); che mentre il ruolo della madre è naturale quello paterno si costruisce con la relazione e quando lo stesso esce di casa con la separazione deve ricostruire una quotidianità mentre per la madre resta tutto pressoché invariato; che se la madre, a proposito di querele strumentali, denuncia maltrattamenti (articolo 572) se il figlio non ha subito traumi - e ciò si può verificare subito con un test - la violenza non c'è stata (Rocco Emanuele Cenci, psicologo) ; che il tema dei papà bistrattati e ridotti in povertà non verrà risolto finché una forza politica non se ne farà carico (Tancredi Turco, deputato II commissione Giustizia); che i figli all'80% di fatto sono affidati alla madre e che per un uomo è inutile sbattersi con le denunce articolo 388 del Codice penale per querelare la ex moglie perché i pm archiviano tutto: se un uomo stringe i polsi a una donna è violenza, il contrario non è niente; se una donna porta via il figlio è la mamma, se lo porta via il padre è reato, è stato anche detto a proposito dell’atteggiamento tendenziale italico di magistrati e forze dell’ordine.

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